Il 19 gennaio del 2000 ad Hammamet si spegne Bettino Craxi, leader del Partito Socialista ed ex Presidente del Consiglio. La sua è una delle figure più controverse della politica italiana, la cui storia termina a soli 65 anni per un infarto. Craxi soffriva anche di cardiopatia, gotta e diabete mellito. Fu colpito anche da un tumore a un rene
La notizia della sua scomparsa scuote l’opinione pubblica, riaccendendo un dibattito politico che non si era mai sopito. Craxi, infatti, al culmine della sua carriera, viene travolto dallo scandalo di Tangentopoli, che ha portato alla sua caduta del suo partito e alla condanna per corruzione. Per questo motivo si autoesilia in Tunisia, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, spegnendosi all’interno di una villa lussuosa e circondato dai preziosi cimeli.
Una fine inaspettata per un politico la cui parabola ascendente sembrava inarrestabile. Eletto alla Camera dei deputati nel 1968, sale rapidamente ai vertici del Partito Socialista Italiano, divenendone segretario nel 1976. Nel 1983, poi, è chiamato a guidare il primo governo di centrosinistra della Repubblica.
Non stupisce, dunque, che la sua figura sia stata spesso al centro di aspre polemiche. Da un lato, è stato celebrato come un leader carismatico e capace di riforme, dall’altro è stato accusato di aver favorito un sistema clientelare e corrotto, contribuendo a creare un’immagine controversa.