Il 3 ottobre 1990 è, probabilmente, una delle date più importanti per quanto riguarda la Storia Contemporanea. In questo giorno, infatti, la Germania viene nuovamente unita come nazione dopo la fine della Guerra Fredda e quarant’anni di divisione conseguente al secondo conflitto mondiale. Un processo di rinascita, questo, iniziato quasi un anno prima con l’abbattimento del muro di Berlino a partire dal 9 novembre 1989.
Da quel momento, dunque, perde consistenza la Repubblica Democratica Tedesca, aprendo la strada alla riunificazione e dando forma, finalmente, a quel sogno di unificazione tanto voluto ed agognato da diverse figure politiche come, ad esempio, John Fitzgerald Kennedy. Da ricordare, infatti, è il suo discorso a Berlino del 26 giugno 1963 e la storica frase “Ich bin ein Berliner“.
Ma quali furono gli eventi che portarono effettivamente alla riunificazione nazionale? Sicuramente tutto è da ricondurre alla crisi e alla caduta del comunismo. La Perestrojka e la glasnost in Unione Sovietica, infatti, hanno indebolirono i regimi comunisti dell’Europa orientale, tra cui anche la RDT. Altrettanto importante, poi, è stata la pressione internazionale. Le diverse potenze occidentali, infatti, hanno sostenuto questo processo interpretandolo come una vittoria della democrazia.
Nonostante questo, però, la riunificazione è stata tutt’altro che semplice. Ha richiesto, infatti, negoziati intensi tra la Repubblica Federale di Germania e la RDT comminate nel Trattato di Unificazione, firmato il 31 agosto 1990. A trent’anni di distanza, però, questa trasformazione è ancora molto importante e fondamentale da osservare. Grazie a questa, infatti, viene offerta una possibilità di riflessione sul significato di unità nazionale e, soprattutto, sulle difficoltà relative a questo processo.