Salvate il Soldato Ryan, diretto da Steven Spielberg nel 1998, è ad oggi uno dei film simbolo dello sbarco in Normandia. Interpretato da un incredibile Tom Hanks, nei panni del capitano Miller, e Matt Damon in quelli del giovane soldato Ryan, riesce a descrivere l’orrore vissuto sulla spiaggia di Omaha quel 6 giugno 1944. Oltre a questo, poi, enfatizza il concetto stesso di onore e sacrificio nel momento in cui Ryan si rifiuta di essere sollevato dall’impresa nonostante la morte dei suoi fratelli, preferendo rimanere con i compagni. Una vicenda cinematografica che, però, prende spunto dalla realtà. In particolare il film è ispirato alla storia dei fratelli Niland, Frederich, Robert, Preston ed Edward.
I fratelli Niland
La loro vicenda è stata ritrovata dallo sceneggiatore Robert Rodat dopo la lettura del libro “D-Day. Storia dello sbarco in Normandia”, scritto dallo storico Stephen Ambrose. Tra le sue pagine, infatti, si racconta la tragica storia dei quattro fratelli Niland, che hanno partecipato al conflitto fin dalle prime ore.
Nati a Tonawanda, nello stato di New York, da una famiglia di origini irlandesi, raggiungono i due fronti principali dividendosi tra il Pacifico e le coste della Francia. Edward viene fatto prigioniero in un campo in Birmania, ma è creduto morto per molto tempo. Preston e Robert, invece, perdono la vita proprio nei primi giorni del D-Day.
A questo punto Fritz, come unico sopravvissuto tra loro, viene rimpatriato e collocato nella polizia militare fino al termine della guerra. Una decisione stabilita seguendo il Sole Survivor Policy, una serie di codici istituiti dall’esercito americano dopo la morte nel ’42 dei cinque fratelli Sullivan durante l’affondamento dello USS Juneau. Per proteggere i nuclei familiari impegnati in battaglia.
Una conclusione certo molto meno epica e ricca di pathos rispetto a quella raccontata da Spielberg. Il personaggio del capitano Miller, infatti, non ha alcun tipo di riscontro nella realtà. Questo vuol dire che nel cimitero americano di Omaha Beach non è possibile trovare la sua tomba, immortalata nelle prime immagini del film. La croce bianca con il suo nome, infatti, è stata fatta realizzare appositamente per le riprese e poi tolta immediatamente. Al suo posto, però, è possibile rintracciare i nomi dei due fratelli Niland morti durante le operazioni di sbarco.