Lewis Strauss, nato il 31 gennaio 1896, a Charleston, in Virginia (USA) è stato un uomo d’affari statunitense, il cui nome è legato a quello del fisico Robert Oppenheimer;: l’odio di Strauss per il fisico era noto a tutti, ed era motivato da una serie di ragioni, di ordine sia politico che personale; Strauss sarà una pedina fondamentale nel processo di esautoramento di Oppenheimer dal progetto di sviluppo atomico; a risentirne, però, sarà anche la sua carriera politica; in prima fila per il posto di Segretario al Commercio nel secondo mandato Eisenhower (1958) la sua candidatura verrà respinta, e Strauss passerà i suoi ultimi anni svolgendo attività filantropiche. L’uomo, che nel film di Christopher Nolan è interpretato da Robert Downey jr., è morto il 21 gennaio 1974.
Strauss sviluppa fin da giovane una grande passione per la fisica, ma a causa di avverse circostanze, è costretto a lasciare gli studi e a lavorare come rappresentante di scarpe per sostentare la sua famiglia. Dopo aver servito durante la Grande Guerra, nelle due decadi successive è bancario presso un importante istituto di credito, e nello stesso periodo, entra in contatto con i grandi nomi della fisica americana; la morte di entrambi i genitori per cancro, infatti, lo spingerà a finanziare la ricerca su avanzate strumentazioni di cura, come la radioterapia.
Quando nel 1946, il presidente Truman trasferisce la ricerca sull’atomica dal Progetto Manhattan, di ispirazione segreta e militare, a un’organizzazione civile appositamente creata, la AEC, American Energy Commission, contestualmente nomina Strauss consigliere, insieme ad altre quattro persone. Sarà proprio in questa veste che Strauss incontrerà per la prima volta Oppenheimer, offrendogli il posto di direttore del Centro di Studi Avanzati di Princeton; sin dal primo momento, però, Strauss, ebreo praticante, non sembra particolarmente incline ad apprezzare il disinteresse di Oppenheimer per le questioni religiose; con il passare dei mesi, il sentimento di disprezzo avrebbe assunto connotazioni di statura decisamente più elevata.
La creazione, datata 1949, del primo ordigno atomico da parte dei sovietici, diede uno strappo alla corsa agli armamenti e riaccese il dibattito sulla liceità del concepimento e dell’utilizzo di un ordigno termonucleare, 3000 volte più potente rispetto a quello atomico, la bomba all’idrogeno, chiamata confidenzialmente “super”. Il dibattito politico che ne seguì divenne terreno di scontro tra i due “contendenti”; Strauss, repubblicano convinto, propugnava l’attuazione di un programma di sviluppo nucleare aggressivo, con lo scopo di fungere da deterrente militare; Oppenheimer, dal canto suo, sulla scorta dell’esperienza di Los Alamos e conscio dei rischi che una simile arma avrebbe potuto portare con sé, spingeva per l’attuazione di una politica conservativa e di condivisione delle informazioni militari.
Quest’ultimo punto in particolare, disturbava Strauss, il quale riteneva che qualsivoglia scambio di conoscenze avrebbe finito per andare a vantaggio della potenza sovietica. Come se non bastasse, a rendere ulteriormente invisa a Strauss la figura di Oppenheimer, contribuivano le note frequentazioni di quest’ultimo con esponenti, presenti o passati, delle forze comuniste in America; costretto a dichiarare il proprio passato da comunista nell’ambito delle indagini del senatore McCarthy, note alla storia come maccartismo, il fratello di Oppenheimer dovrà rinunciare al proprio impiego, per reinventarsi come allevatore di bovini.
E sarà proprio facendo leva sulle supposte ombre del passato di Oppenheimer che Strauss sferrerà il colpo fatale nei confronti della reputazione del fisico. Dopo aver abbandonato l’agone politico per qualche anno, reinventandosi come analista finanziario, Strauss, nel luglio del 1953, viene infatti nominato Direttore dell’AEC dal neo Presidente Eisenhower; Lewis accetta, ma solo a condizione che Oppenheimer fosse destituito dalla carica di consigliere dell’associazione stessa. Ma la risolutezza di Strauss non si ferma qui; in settembre, infatti, contatta il Direttore Generale del FBI J. Edgar Hoover per richiedere sorveglianza.
iipedinamenti non portarono alla luce nulla di anomalo, ma Strauss decise comunque di richiedere a Hoover un supplemento di indagine, dopo aver scoperto che Oppenheimer pochi anni prima, fra il 1948 e il 1949, aveva chiesto la dismissione di un sistema di rilevamento aereo volto a setacciare le attività atomiche dell’Unione Sovietica, voluto e progettato dallo stesso Strauss. In attesa delle risultanze delle indagini, nel dicembre del 1953 Strauss comunica a Oppenheimer la revoca di tutti i permessi di sicurezza (indispensabili per lavorare a progetti governativi) a seguito di alcune accuse, sintetizzate in una lettera firmata dal direttore generale dell’AEC: a quel punto il fisico avanza richiesta di udienza presso una commissione composta ad hoc.
Il procedimento si tiene nella primavera del 1954, e un gran numero di personalità appartenenti al mondo scientifico testimonia in favore del fisico, che peraltro non nega le sue frequentazioni con personaggi del calibro di Haakon Chevalier, professore di Lettere venuto a conoscenza di tentate infiltrazioni sovietiche all’interno del Progetto Manhattan. La commissione, pur assolvendo Oppenheimer dall’accusa di slealtà, vota a maggioranza per la revoca dei permessi; revoca poi confermata, a maggioranza ancora più schiacciante, dalla direzione generale dell’AEC, con una relazione di maggioranza scritta dallo stesso Strauss. La delibera avrebbe posto fine alla carriera governativa di Oppenheimer: “L’hanno ucciso”, avrebbe scritto un amico. Lo stesso Strauss avrebbe pagato in termini di popolartà; “Per la prima volta in vita mia, ho dei nemici”.