L’8 agosto 1974 è ricordato come uno dei giorni più oscuri della politica americana. Per la prima volta, infatti, un presidente americano si dimette dalla sua carica, dopo che era stato dichiarato l’impeachment con l’accusa di abuso d’ufficio e ostruzione della giustizia. Ovviamente si sta parlando di Richard Nixon e di quello che viene ricordato come il caso Watergate.
Ma cosa ha portato a questo evento storico che, ad oggi, ancora unico? Tutto ha inizio con la campagna elettorale del 1972 in cui Nixon deve fronteggiare una serie di contestazioni a casa della situazione del Vietnam. Questo, dunque, gli fa presagire un’intensa battaglia elettorale con il partito Democratico che, però, non ha alcuna intenzione di perdere.
Ecco, dunque, che istituisce in segreto il Commettee for Re-election of the President. Si tratta di una specie di comitato formato da membri del partito Repubblicano. Fino a qui nulla di sconvolgente, se non fosse che al suo interno era stato organizzato anche un vero e proprio servizio segreto atto a spiare e schedare i rivali politici, stilando dei dossier personali.
Una struttura interna ben precisa che lo scrittore e Premio Pulitzer Philip Roth ha descritto, in chiave satirica e quasi profetica, anche all’interno del suo romanzo breve La nostra Gang. Quando il libro esce, infatti, è il 1971, un anno prima degli eventi catastrofici del Watergate, lo scandalo che ha portato alle storiche dimissioni di Nixon.
Che cos’è il Watergate
Celebrato come una delle più grandi inchieste giornalistiche, capace di andare a minare addirittura la Casa Bianca, il Watergate è stato il fiore all’occhiello del Washington Post e il lancio definitivo della carriera di Bob Woodward e Carl Bernstein, i due giornalisti coinvolti. Ma qual è stato il fatto essenziale, la scintilla che ha portato a scoperchiare questo incredibile vaso di Pandora? Tutto ha inizio la notte del 17 giugno 1972. Una squadra del Comitato formato da Nixon, infatti, viene scoperta a trafugare dei documenti e, soprattutto, a mettere dei documenti nella sede del partito Democratico.
Riportando il fatto ed iniziando ad indagare, Woodward e Bernstein scoprono una serie di illeciti inaspettati. Tra questi dei finanziamenti illeciti di Nixon alla campagna elettorale. A questo, poi, si aggiunge l’ostinazione da parte del Presidente stesso ad ostacolare della commissione d’inchiesta nominata dal Senato.
Per finire, poi, con la scoperta di alcune registrazione dalle quali si evince chiaramente come Nixon fosse al corrente dell’operazione nonostante si fosse professato all’oscuro. In questo modo, dunque, la menzogna andava a rompere il rapporto di onestà tra il cittadino e la massima carica dello Stato. Un elemento essenziale per la democrazia americana, tanto da portare all’annuncio ufficiale delle dimissioni del 37.esimo Prediente degli Stati Uniti. Una macchia indelebile sulla carriera discutibile di un uomo, forse, poco adatto al ruolo politico.