Quando si parla di Guerra delle Due Rose, l’immaginario collettivo evoca subito immagini di giardini fioriti e di nobili cavalieri. Eppure, dietro questo nome poetico si cela una delle più feroci guerre civili che l’Inghilterra abbia mai conosciuto. Ma perché proprio le rose e, soprattutto, cosa rappresentano in questo contesto storico?
La Guerra delle Due Rose fu un lungo e complesso scontro dinastico che sconvolse l’Inghilterra tra il 1455 e il 1485. Al centro della contesa c’erano due rami della dinastia dei Plantageneti: i Lancaster, al potere dal 1399, e gli York. La denominazione, però, è un’invenzione posteriore agli eventi, coniata per semplificare e rendere più memorabile un conflitto complesso e articolato. Le due rose, una rossa per i Lancaster e una bianca per gli York, divennero ben presto l’emblema delle due fazioni in lotta.
Oltre a questo, poi, nell’araldica medievale, le rose sono sempre state un motivo decorativo molto diffuso, associato a concetti come la bellezza, la purezza e la rinascita. Alla fine del 1400, dunque, diventano due simboli destinati a rappresentare la casa reale dei Lancaster e, nello specifico, il re Enrico VI, affetto da gravi problemi di salute mentale, e gli York che, in questa instabilità della corona vedono un’opportunità per accrescere il proprio potere.
Alla fine del conflitto, però, le due famiglie rivali decidono di unire i proprio destini e, quindi, anche le loro rose. La guerra, in fatti, si conclude nel 1485 con la vittoria di Enrico Tudor, discendente della Casa di Lancaster, che sconfigge e uccide Riccardo III di York nella battaglia di Bosworth Field. Enrico VII, però, decide di sposare Elisabetta di York, unendo simbolicamente le due rose e ponendo fine al lungo conflitto.
L’ascesa dei Tudor, dunque, segna l’inizio di un nuovo capitolo nella storia inglese, caratterizzato da un periodo di relativa stabilità e da una ripresa economica. La dinastia, infatti, governò l’Inghilterra per oltre un secolo, lasciando un’impronta indelebile sulla cultura e sulla società del paese.