Close Menu
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
Home » Cultura » Storia » Quando fu siglata l’Unità d’Italia e cosa cambiò da quel giorno?

Quando fu siglata l’Unità d’Italia e cosa cambiò da quel giorno?

L'Unità d'Italia, proclamata nel 1861, ha unito una nazione frammentata. Esploriamo i momenti chiave e le sue implicazioni storiche.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti17 Marzo 2025
Facebook WhatsApp Twitter Telegram
tricolore
tricolore italiano (fonte: Unsplash)
CONDIVIDI
Facebook WhatsApp Telegram Twitter Email

L’Unità d’Italia è uno degli eventi più significativi della storia nazionale.  Questa, infatti, segna la fine delle lotte risorgimentali e la nascita del Regno d’Italia dopo secoli di frammentazione politica. Un processo che viene formalmente siglato il 17 marzo 1861, quando il Parlamento di Torino proclama Vittorio Emanuele II re d’Italia (proprio come il motto dei patrioti voleva: Viva Verdi). Tuttavia, l’unificazione non è stata immediata né priva di ostacoli. Questa, infatti, ha portato molti cambiamenti dal punto di vista politico, sociale e culturale.

Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia
Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia – Fonte: Rai Cultura

Uno dei primi effetti dell’Unità è proprio la centralizzazione del potere. Il nuovo Stato, infatti, adotta il modello amministrativo piemontese, spesso senza considerare le specificità delle altre regioni. Questo crea malcontento, soprattutto nel Sud, dove la gestione sabauda viene percepita come oppressiva. Ed è proprio l’annessione del Sud che crea la così detta Questione meridionale.

Come anticipato, infatti, molte comunità non accolgono con entusiasmo il nuovo governo, dando vita al fenomeno del brigantaggio. I contadini, in particolare, sperano in riforme agrarie che non arrivano, mentre l’imposizione di nuove tasse e il servizio militare obbligatorio alimentano la resistenza armata, repressa con durezza dal nuovo esercito italiano.

Un altro grande problema è rappresentato dalla lingua. Nella maggior parte delle regioni, infatti, si parlano i dialetti, rendendo spesso difficoltosa la comunicazione. L’istruzione pubblica, dunque, divenne uno strumento essenziale per diffondere una lingua comune e creare una vera identità nazionale, come sostenuto da Alessandro Manzoni nella Questione della Lingua.

Ultimo aspetto da non trascurare, poi, è gli squilibri dell’economia a seconda dei diversi territori. L’Italia, infatti, eredita situazioni molto diverse. Il Nord è più industrializzato e integrato nei commerci europei, mentre il Sud dipende ancora dall’agricoltura e da un sistema feudale. Il nuovo governo, dunque, decide di favorire il primo con infrastrutture e investimenti, ampliando il divario economico con il Meridione. Un problema che, ancora oggi, ad oltre 164 anni di distanza, non è stato risolto.

In primo piano
Condividi. Facebook WhatsApp Twitter Telegram Email

Potrebbero interessarti anche

Mappa Israele Iran

Iran e Israele ai ferri corti: la verità sui legami tra nemici storici

13 Giugno 2025
Anna Frank

Anna Frank e quel regalo di compleanno che cambiò la sua e la nostra storia

12 Giugno 2025
Enrico Berlinguer

Com’è morto Enrico Berlinguer? Gli ultimi drammatici momenti del leader PCI commossero l’Italia

11 Giugno 2025
Facebook X (Twitter) Instagram
  • Home
  • Chi siamo
  • Staff e redazione
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
© 2025 CultWeb.it proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected]

Digita qui sopra e premi Enter per cercare. Premi Esc per annullare.