Sant’Anna, frazione di Stazzema, comune italiano della provincia di Lucca, è stato il teatro di uno degli eccidi più sanguinosi della Seconda Guerra Mondiale. All’alba del 12 agosto del 1944, tre reparti delle SS, accompagnati da bande di fascisti, uccisero 560 abitanti, molti dei quali bambini. Un atto di violenza che rientrava in un quadro ben più ampio di rappresaglie nazifasciste, culminate nella strage di Marzabotto, in Emilia. Per commemorare le vittime, nel 1982 fu inaugurato dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, un Museo Storico. Un luogo dedicato ai temi della Seconda Guerra Mondiale che è anche un tributo alla Resistenza.
Il Museo si snoda in un percorso che copre l’arco temporale che va dalla data dell’armistizio, l’8 settembre 1943, per arrivare agli eventi di Sant’Anna di Stazzema.
Nel Museo ci sono molti contenuti multimediali e nel tempo è diventato un importante centro di documentazione su Guerra e Dopoguerra. Ad esempio, una parte è dedicata ai superstiti della strage, che sono diventati testimoni preziosi di un momento angosciante.
Accedendo al Museo è possibile visitare anche i luoghi della strage: la piazza della Chiesa e i borghi del paese. Puntellati da una via Crucis che mette in parallelo la passione di Gesù e l’eccidio di Sant’Anna. Punto chiave di questa mappa dolorosa è il Monumento Ossario, il sacrario dove riposano le vittime della strage. L’ossario si trova in un punto panoramico che idealmente vuol donare pace a chi non c’è più.
Il Museo si trova in Via Coletti, 22 a Sant’Anna di Stazzema. L’ingresso è gratuito.