Tappinara è un termine in siciliano che indica una donna che fa uso delle “tappine”, ovvero delle ciabatte. Nel corso del tempo, però, il significato letterale del termine è stato posto in secondo piano per indicare una donna dai facili costumi, sinonimo di passeggiatrice. La parola può anche significare fabbricatrice di pianelle e, in questo caso, sempre in senso metaforico, colei che sparge qua e là maldicenze, ossia pettegola.
Il termine “tappinara”, quindi, indica una donna di facili costumi in dialetto siciliano. “Tappinara” viene da “tappina”, che vuol dire ciabatta/pianella. “Tappinara” ha un significato più benevolo (ovvero pettegola) e uno più offensivo (ovvero, donna di facili costumi). E in questo senso veniva usato dalle popolane sboccate quando, comportandosi da vere “cuttigghiàre”, litigavano con qualche vicina e magari erano venute alle mani, strappandosi i capelli, e insolentivano l’avversaria proprio con quella ingiuria.
Per “tappinara” si intendeva una prostituta, alla quale si imponeva di camminare con i “tappini” per essere facilmente riconosciuta. Anche il celebre etnologo siciliano Giuseppe Pitrè definisce “tappinàra” una “donna che faccia o rappezzi pianelle” e precisa che il vocabolo viene spesso utilizzato con “sommo disprezzo”.
A sua volta, il vocabolo “tappina” viene dal catalano “tapì”, che indica, appunto, una ciabatta/pianella.