Oggi siamo abituati a smartphone leggeri, sottili e multifunzionali, ma agli albori della telefonia mobile i dispositivi erano molto diversi: ingombranti, pesanti e con funzioni estremamente limitate. Non stupisce, dunque, che il primo cellulare della storia, il Motorola DynaTAC 8000X, pesasse circa 1,3 kg e rappresentasse una vera e propria impresa tecnologica per l’epoca.
Sviluppato all’inizio degli anni ’70, viene utilizzato per una prima telefonata da quello che, ad oggi, viene considerato Il padre della telefonia mobile. Si tratta di Martin Cooper, un ingegnere della Motorola che, precisamente nel 1973, utilizza il DynaTAC 8000X per chiamare Joel Engel, un ingegnere della AT&T Bell Labs. Il modello, però, sarebbe stato ufficialmente commercializzato solo dieci anni dopo, nel 1983.

Ma quali erano le caratteristiche del Motorola DynaTAC 8000X? Sicuramente si trattava di un cellulare molto diverso dagli smartphone moderni, come è possibile dedurre da questi elementi:
- Peso: circa 1,3 kg, un vero e proprio “mattone” da trasportare.
- Dimensioni: misurava circa 25 cm in altezza (senza contare l’antenna), 9 cm di larghezza e 5 cm di spessore.
- Batteria: l’autonomia era limitata a circa 30 minuti di conversazione e richiedeva 10 ore per una ricarica completa.
- Display: assente; c’erano solo pulsanti numerici per comporre il numero.
- Memoria: poteva memorizzare solo 30 numeri di telefono.
Nonostante le sue dimensioni ingombranti e le limitazioni tecniche, comunque, il Motorola DynaTAC 8000X rappresenta una tecnologia all’avanguardia per i tempi. Il suo prezzo, però, non è accessibile a tutti: al momento del lancio nel 1983, infatti, costava circa 4.000 dollari, equivalenti a oltre 10.000 dollari attuali. La sua progettazione, però, ha contribuito notevolmente ad investire sullo sviluppo tecnologico del settore arrivando ai risultati attuali.