Si chiama Noland Arbaugh e nel febbraio 2024 è diventato famoso per essere il primo essere umano a ricevere il chip cerebrale sperimentale di Neuralink, l’azienda di tecnologia fondata dal controverso multimiliardario Elon Musk. Noland ha 29 anni e nel 2016 fu vittima di un grave incidente mentre nuotava, che gli ha causato la dislocazione di due vertebre. Da quel momento ha perso completamente la sensibilità e il movimento dalle spalle in giù, rimanendo tetraplegico. Poi, è arrivata Neuralink, un’azienda che sviluppa interfacce cervello-computer (BCI), in sintesi dispositivi che permettono al cervello di comunicare direttamente con i computer. Campo in nettissima espansione come dimostra anche lo studio recente di Stanford.
Il chip di Neuralink è grande quanto una moneta, viene impiantato chirurgicamente nel cervello, ha oltre 1.000 elettrodi collegati ai neuroni, funziona in modalità wireless e deve essere ricaricato ogni 5 ore circa attraverso cappelli speciali con bobine integrate. L’operazione, durata quasi 2 ore ed effettuata al Barrow Neurological Institute, in Arizona, è stata unica nel suo genere. A condurre le danze, un robot chirurgico sviluppato da Neuralink ha impiantato il chip nella corteccia motoria, la parte del cervello che controlla i movimenti.

Attualmente solo circa 80 persone al mondo hanno mai ricevuto questo tipo di dispositivo. Prima dell’operazione, Noland viveva una vita molto limitata: “Stavo sveglio tutta la notte e dormivo tutto il giorno. Non avevo uno scopo… stavo solo aspettando che succedesse qualcosa“. Noland può ora controllare un computer solo con il pensiero e dedicarsi ad attività di cui è grande appassionato, a partire dal giocare a Mario Kart. Nel frattempo, studia neuroscienze al college e lavora come speaker professionista. Ma non ditegli che è un cyborg: “Tecnicamente sì, perché sono stato potenziato da una ‘macchina’, ma mi vedo ancora come un ragazzo normale“.
Neuralink sta lavorando su progetti ancora più ambiziosi, come dispositivi che possano restituire la vista, bracci robotici controllato col pensiero ed esoscheletri robotici. Dedicati in particolare ai pazienti affetti da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica).
Neuralink continua a reclutare pazienti per i suoi studi clinici negli Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Emirati Arabi Uniti, non senza critiche. Le sue tecniche, infatti, sono rischiose, testate su animali e in un ambiente lavorativo pieno di pressioni.