L’idea di arricchirsi (in senso ampio) grazie agli asteroidi non è più solo fantascienza. Aziende private come AstroForge stanno compiendo i primi passi concreti per estrarre minerali preziosi dai corpi celesti, con la speranza di rivoluzionare l’industria mineraria. Tuttavia, le sfide tecnologiche e logistiche restano enormi e non tutti gli esperti credono che il settore diventerà redditizio a breve. Ma se la corsa allo spazio ha già ridotto drasticamente i costi di lancio, la possibilità di sfruttare le risorse extraterrestri potrebbe essere più vicina di quanto immaginiamo.
AstroForge ha recentemente lanciato Odin, un veicolo spaziale progettato per studiare la composizione degli asteroidi e valutare la fattibilità dell’estrazione mineraria. Nonostante problemi di comunicazione, la missione rappresenta un passo importante. L’obiettivo a lungo termine è recuperare piccole quantità di metalli rari e testare la fattibilità commerciale dell’estrazione. Il prezzo del rodio, per esempio, supera i 180.000 dollari al chilogrammo, rendendo l’idea molto appetibile dal punto di vista economico.

Il problema principale resta la tecnologia necessaria per estrarre e trasportare i materiali. La gravità assente e le condizioni ambientali estreme rendono impossibile l’applicazione diretta delle tecniche minerarie terrestri. Per questo motivo, sono in fase di sviluppo nuove metodologie, come l’uso di sacchi gonfiabili per catturare detriti spaziali e sistemi di raffinazione in microgravità.
Un altro punto critico riguarda l’impatto ambientale e geopolitico. Mentre l’estrazione spaziale potrebbe ridurre la distruzione degli ecosistemi terrestri, la creazione di detriti spaziali e la necessità di regolamentare il settore pongono sfide nuove. La legislazione internazionale è ancora incerta. Il Trattato sullo Spazio del 1967 non proibisce esplicitamente l’estrazione, ma nemmeno la regola. Inoltre, il Moon Agreement del 1979, che stabilisce che le risorse spaziali non dovrebbero diventare proprietà di nessuno, è stato ratificato solo da pochi paesi.
Alcuni esperti suggeriscono che l’uso delle risorse spaziali sarà più utile per l’espansione dell’economia spaziale piuttosto che per il commercio terrestre. L’acqua degli asteroidi, per esempio, potrebbe essere trasformata in propellente per missioni interplanetarie, mentre minerali come l’argilla potrebbero servire per costruire habitat spaziali con la stampa 3D.