Il World Wide Web, WWW, W3 o più semplicemente il web, ha trasformato radicalmente il nostro modo di comunicare, lavorare e vivere: inizialmente concepito come uno strumento per scienziati, è diventato in pochi anni una rete globale che collega miliardi di persone, offrendo accesso a un universo di informazioni e servizi con un semplice click. Ma quando e come è iniziata questa rivoluzione? Ve lo raccontiamo in questo articolo, a 32 anni esatti da quel 30 aprile in cui quella rete è stata aperta al mondo.
Il Web ha avuto origine alla fine degli anni ’80 nel prestigioso CERN di Ginevra, il più importante centro di ricerca fisica d’Europa: è proprio qui che nel 1989 l’informatico inglese Tim Berners-Lee, ispirato dalla necessità di migliorare la condivisione di dati tra scienziati, propose un sistema per collegare documenti elettronici attraverso una rete ipertestuale. La sua idea, descritta nel documento Information Management: a Proposal, era semplice ma rivoluzionaria: creare una rete di contenuti accessibili da qualsiasi computer, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.
Insieme al collega belga Robert Cailliau, Berners-Lee sviluppò i pilastri del web: il linguaggio HTML per strutturare i contenuti, il protocollo HTTP per trasferirli e l’URL per identificarli univocamente. Il 20 dicembre 1990 vide la luce il primo sito web, un’umile pagina che spiegava il progetto WWW ed era visibile solo ai ricercatori del CERN. Ma il vero punto di svolta arrivò il 6 agosto 1991, quando Berners-Lee annunciò il progetto su newsgroup pubblici, invitando il mondo a esplorare il web. Diciassette giorni dopo, il primo utente esterno visitò la pagina: era l’inizio di una nuova era.

Per due anni il web rimase uno strumento a esclusivo uso accademico, impiegato da fisici e informatici per condividere documenti. Tutto cambiò il 30 aprile 1993, quando il CERN decise di rilasciare il codice sorgente del WWW in pubblico dominio, rendendolo accessibile e gratuito a chiunque. Questa scelta, voluta fortemente da Berners-Lee che rinunciò a brevettare la sua invenzione, fu il motore della democratizzazione del web: chiunque fosse dotato di un computer e un editor di testo poteva ora creare una pagina web. La semplicità del sistema, unita alla potenza dei primi browser come Mosaic, fece esplodere la popolarità del WWW.
In Italia il primo sito web fu quello del CRS4, il Centro di ricerca in Sardegna, pubblicato nella primavera del 1993; e ancora oggi la versione storica di crs4.it testimonia quel momento pionieristico. Negli anni successivi il web si trasformò da una rete di pagine statiche a una piattaforma dinamica, grazie a tecnologie come le CGI, JavaScript e linguaggi server-side come PHP. Nacquero i primi motori di ricerca, i portali web e, con essi, la possibilità per chiunque di pubblicare contenuti e raggiungere un pubblico globale.
Il successo del web non si fermò alla sua accessibilità: con l’introduzione di HTML5, XML e il concetto di web semantico, sempre proposto da Berners-Lee attraverso il consorzio W3C, il WWW divenne più intelligente e interattivo. Il web semantico in particolare, tramite linguaggi come RDF e OWL, consentì di rendere i contenuti non solo leggibili dagli esseri umani ma anche comprensibili dalle macchine, aprendo la strada a ricerche più precise e a servizi automatizzati. Oggi il web è molto più di una biblioteca digitale: è una piattaforma per servizi come lo streaming, le web mail, le chat in tempo reale e i web service, che permettono alle aziende di gestire processi complessi con un semplice accesso alla rete. La sua crescita ha accompagnato l’ascesa di Internet, trasformando il WWW in uno spazio dove chiunque può essere editore, creatore o innovatore.
Con oltre un miliardo di siti attivi e miliardi di utenti connessi, il web ha abbattuto barriere geografiche e sociali, dando voce a chi prima non ne aveva. Allo stesso tempo, però, il sogno di Berners-Lee di un web aperto e inclusivo è ancora una sfida: temi come l’accessibilità, il rispetto della privacy e la disinformazione sono tuttora assai dibattuti e i problemi a essi collegati non hanno ancora trovato una soluzione.