La celebrità americana Kim Kardashian ha recentemente condiviso sui social media la sua esperienza con un innovativo trattamento chiamato terapia con cellule staminali MUSE, documentando il suo viaggio in Messico per sottoporsi a questa procedura, ancora non disponibile negli Stati Uniti. Le cellule MUSE (Multilineage-differentiating Stress-Enduring cells) rappresentano una rivoluzionaria tipologia di cellule staminali caratterizzate da capacità rigenerative avanzate. Queste cellule riparano i tessuti danneggiati e riducono l’infiammazione, rappresentando un approccio personalizzato alla medicina rigenerativa.
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La procedura è stata eseguita dal dottor Adeel Khan, medico canadese certificato e fondatore delle cliniche Eterna Health, riconosciuto come uno dei pionieri nel campo della medicina rigenerativa.
Poiché la terapia MUSE rientra nella categoria dei trattamenti sperimentali, non può essere offerta come servizio medico standard negli Stati Uniti. Mentre alcuni trattamenti con cellule staminali, come quelli che utilizzano cellule ematopoietiche dal sangue del cordone ombelicale per trattare disturbi del sangue, sono approvati dalla FDA negli Stati Uniti, la maggior parte rimane sperimentale e non disponibile per uso generale. Motivo per cui, chi desidera sottoporsi a essa deve andare all’estero, principalmente in Messico, Panama o Isole Cayman.
Ma come funziona questa tecnica? La terapia si basa su un processo relativamente semplice. Le cellule vengono somministrate attraverso una singola iniezione. In questo modo, circolano nell’organismo e raggiungono automaticamente le aree che necessitano di riparazione.
Il processo inizia con l’isolamento delle cellule MUSE dal midollo osseo del donatore. Queste cellule vengono poi purificate e preparate in laboratorio secondo rigorosi protocolli di sicurezza. Una volta iniettate, le cellule MUSE umane si integrano nell’epidermide e nel derma, differenziandosi in cheratinociti, cellule endoteliali vascolari e altri tipi cellulari del derma. Le cellule “sanno” automaticamente in quale tipo di tessuto trasformarsi e, quel che è più importante, il sistema immunitario non le riconosce come nemiche, poiché nate nello stesso organismo.
Oltre all’applicazione in ambito estetico, si sta verificando l’efficacia delle cellule MUSE nel trattamento di patologie gravi come infarto miocardico acuto, ictus, lesioni del midollo spinale, sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e sindrome da distress respiratorio acuto.
I risultati sono promettenti.