Per conoscere la storia del make up è necessario riportare il calendario decisamente indietro. Nello specifico durante l’antico Egitto. In questo caso, però, il trucco aveva più una funzione religiosa e spirituale. In origine si credeva, infatti, che la bellezza fosse gradita alle divinità. Per questo motivo si utilizzavano oli e unguenti realizzati soprattutto dai sacerdoti.
A rendere il trucco un atto di pura vanità e cura personale, però, sono stati i Greci. Sembrerebbe, infatti, che nella culla della civiltà esistesse addirittura una multa per le donne che osavano presentarsi in pubblico senza un aspetto almeno dignitoso. Questo vuol dire che a loro si devono le prime creme realizzate in modo assolutamente bio con olio d’oliva e latte.
Per quanto riguarda il make up vero e proprio, invece, optavano per una soluzione meno salutare. Elemento fondamentale, infatti, era ottenere una pelle candida, tendente al bianco assoluto. Questo colore, infatti, era il simbolo della purezza che qualsiasi donna doveva mostrare. Per ottenere l’effetto le matrone greche utilizzavano la così detta biacca. Un prodotto a base di piombo altamente velenoso.
Si deve aspettare il XX secolo, dunque, perché nasca la vera industria della cosmesi. Nel 1913, infatti, viene vietato l’uso della biacca ed inizia il dominio del colore. Mai più donne pallide ed esangui ma una vera e propria esplosione di colore che, soprattutto negli anni cinquanta, trova la sua massima espressione. Una tendenza che non ha più accennato a diminuire.