Per migliaia di bambine afroamericane Black Barbie è stato un sogno diventato realtà. Si trattava di una versione afroamericana di Barbie, lanciata da Mattel negli anni ’80. Non la classica “amica” della bionda creatura di Ruth Handler, ma una Barbie a tutti gli effetti. Una rivoluzione iniziata dalla designer Kitty Black Perkins, la cui storia è stata raccontata in un documentario, Black Barbie, acquistato da Netflix e da Shondaland, che sarà disponibile sulla piattaforma dal 19 giugno.
Negli anni ’60 e ’70 l’unica concessione all’inclusività per Barbie era avere delle amiche dalla pelle più scura. Questo, nonostante la richiesta di un’ampia fetta di mercato che voleva bambole originali e non banali comprimarie. Nata da un’idea di Perkins, cresciuta negli anni della discriminazione più forte, Black Barbie doveva essere il grimaldello per cambiare tutto. Costruita sulle fattezze di Diana Ross, indossava un vestito rosso e aveva labbra carnose. I suoi capelli erano corti e orgogliosamente afro, acconciati da un’hair designer nera. “Doveva essere l’opposto di Barbie. Volevo che le bambine nere avessero una bambola somigliasse a loro”, dice Perkins.
She’s black, she’s beautiful, she’s dynamite
Diretto da Lagueria Davis, Black Barbie racconta per filo e per segno il cambiamento incarnato da questa bambola che a suo modo ha stravolto un universo, quello delle fashion dolls, estremamente caucasico.
La storia delle bambole nere è molto particolare. Le prime compaiono nel ‘800 in Europa per “merito” del marchio tedesco Carl Bergner che tuttavia forniva modelli molto stereotipati. Negli anni ’70-80 arriva Shindana voluta dagli attivisti afroamericani Louis Smith e Robert Hall, che ebbero il supporto esterno di Mattel.
Prima di Black Barbie, il colosso di giocattoli lancia sul mercato altre due bambole, Francine e Christie, rispettivamente nel ’67 e ’68. In particolare la prima, come anticipato, aveva una relazione subalterna con Barbie di cui era babysitter, quindi non era certamente una figura che potesse incarnare un cambiamento.
In Italia, dove ancora fanno rabbrividire gli spot razzisti sul Cicciobello Angelo nero, Black Barbie diventa Ebony Christie, “la bellissima amica di Barbie“. Black Barbie non fu commercializzata come l’altra, anzi. Era assente dagli spot e nei negozi si trovava quasi sempre in scaffali sperduti. Tuttavia, fu un inizio. Da lì in poi arrivarono altre Barbie nere, grazie a Kitty Black Perkins e Stacey McBride-Irby.