Cuocere un uovo bollito può sembrare banale, ma chiunque abbia aperto un uovo per trovarlo troppo duro o ancora liquido sa quanto sia difficile ottenere la consistenza perfetta. A risolvere l’annosa questione ci ha pensato un team di esperti del FoamLab dell’Università di Napoli Federico II, guidato da Ernesto Di Maio, con la dottoranda Emilia Di Lorenzo a condurre la ricerca applicando simulazioni matematiche per ottimizzare la cottura dell’uovo. La squadra ha sviluppato un metodo scientifico per garantire un albume sodo ma morbido e un tuorlo cremoso e saporito (in pratica, un uovo barzotto). Questa tecnica ha anche migliorato il valore nutrizionale dell’uovo. La chiave è la differenza di temperatura tra albume e tuorlo.
L’albume coagula intorno agli 85°C, mentre il tuorlo diventa cremoso a circa 65°C. Per ottenere la cottura ideale di entrambe le parti senza separarle, bisogna effettuare una “cottura periodica”. Ovvero, immergere le uova, alternativamente, tra acqua bollente e acqua tiepida a 30°C.

Il procedimento prevede otto cicli di immersione alternata: due minuti in acqua bollente, seguiti da due minuti in acqua tiepida. Questo processo viene ripetuto per un totale di 32 minuti. Durante il trasferimento tra le due acque, è importante evitare ritardi e mantenere la temperatura della seconda pentola, partendo possibilmente da 28°C per compensare l’aumento di temperatura causato dall’immersione delle uova calde. Per un risultato ottimale, si consiglia inoltre di graffiare leggermente il guscio a un’estremità prima della cottura e di mescolare delicatamente le uova mentre sono nell’acqua tiepida.
Il risultato finale è un uovo dal sapore più ricco, con un tuorlo morbido e “spalmabile” e un albume perfettamente cotto senza risultare gommoso. Se si preferisce un tuorlo più solido, è possibile aumentare leggermente la temperatura dell’acqua tiepida.
Questa tecnica, benché più lunga rispetto alla classica bollitura, offre un risultato di qualità superiore ed è frutto di un attento studio ingegneristico. L’obiettivo dei ricercatori non era brevettare un nuovo metodo di cottura, ma dimostrare come la scienza possa migliorare anche le più semplici esperienze quotidiane, come gustarsi un uovo sodo gourmet. Potendo contare su del tempo a disposizione, naturalmente.
Altrimenti… C’è la tecnica classica. Vi consigliamo di mettere le uova in acqua fredda, coperte completamente con acqua. Dal momento in cui l’acqua inizia a bollire, calcolate il tempo di cottura a seconda del risultato che vi piace di più. Per uova sode classiche, contate 9 minuti. Se le amate molto sode, arrivate fino a 11-12 minuti. Per le uova con un tuorlo sodo ma non perfettamente rappreso, calcolate 6 minuti di cottura dall’ebollizione.