È uno dei prodotti americani più noti e venduti al mondo. Si tratta del whisky, in particolare il bourbon. In questi mesi l’industria di questo superalcolico sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Il settore si trova oggi a fronteggiare una combinazione letale di fattori che stanno mettendo in ginocchio sia i piccoli produttori che i colossi del settore.
Partiamo dal cosa: che caratteristiche ha il bourbon? Deve contenere almeno il 51% di mais e invecchiare in botti di quercia nuove carbonizzate, senza additivi artificiali. Può essere prodotto in tutti gli Stati Uniti, ma è il Kentucky a essere il maggior produttore. Il nome deriva dalla Contea di Bourbon in Kentucky, chiamata così in onore del re Luigi XVI di Francia per il supporto durante l’Indipendenza americana. La leggenda narra che i distillatori locali spedivano il whisky in botti marchiate “Old Bourbon”, e i commercianti di New Orleans iniziarono a richiedere specificamente quel “whisky del Bourbon”.

La crescita del bourbon negli ultimi decenni è stata straordinaria, aumentando del 475% tra il 1999 e il 2022, mentre le vendite domestiche sono cresciute “solo” del 300% nello stesso periodo. Questa disparità tra produzione e consumi ha creato un eccesso di offerta senza precedenti: oggi ci sono oltre 14 milioni di barili di whisky che invecchiano nei magazzini, di fronte a un mercato in contrazione.
Anche la pandemia ha avuto un ruolo decisivo in tutto questo. Durante il lockdown, i consumatori americani avevano riscoperto i cocktail a base di bourbon. Ora la tendenza sembra essersi invertita.
Nell’ultimo anno, tre diverse distillerie del Kentucky hanno dichiarato bancarotta mentre l’industria lotta con il rallentamento. E questo vale sia per i piccoli produttori che i colossi del settore come il celebre Jack Daniels.
Dulcis in fundo, le politiche commerciali dell’amministrazione Trump hanno aggravato ulteriormente la situazione. La guerra commerciale con il Canada ha portato alla rimozione degli alcolici dai negozi canadesi. Considerato il fatto che Trump ha imposto tariffe del 15% su tutti i prodotti europei, la risposta del Vecchio Continente potrebbe colpire il whisky.