Ogni estate, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, i prati impeccabili dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club ospitano uno degli eventi sportivi più iconici del mondo: il torneo di Wimbledon. Ma accanto ai gesti atletici, agli abiti bianchi e al silenzio rispettoso del pubblico, c’è un rituale altrettanto immancabile: mangiare fragole con panna. Non si tratta di una semplice pausa dolce, ma di una vera tradizione che affonda le radici nella storia del tennis inglese e nella cultura vittoriana.
Secondo fonti accreditate, le fragole fanno la loro comparsa a Wimbledon nel 1877, anno della prima edizione del torneo. All’epoca, i frutti rossi sono considerati una prelibatezza di stagione, simbolo della bella società britannica e molto apprezzati nelle occasioni pubbliche.

Il connubio tra fragole e panna, in particolare, ha un’origine ancora più aristocratica. Già nel XVI secolo, si racconta che Thomas Wolsey, potente cardinale e consigliere di Enrico VIII, le servisse nei banchetti alla corte reale. Questo semplice ma elegante dessert, dunque, diventa presto una consuetudine nei giardini e nei picnic dell’élite inglese.
A Wimbledon, però, la tradizione ha assunto con il tempo un valore quasi simbolico. Le fragole, sempre freschissime, raccolte nelle prime ore del mattino nella contea del Kent, a sud-est di Londra, vengono servite in contenitori compostabili, accompagnate da un generoso cucchiaio di panna liquida. Secondo le stime ufficiali, durante il torneo si consumano in media 190.000 porzioni, pari a circa 28.000 kg di fragole ogni anno.
L’iconicità del gesto, sedersi sull’erba o in tribuna e gustarle mentre si guarda una partita, dunque, è diventata parte integrante dell’esperienza di Wimbledon. Celebrità, membri della famiglia reale, giornalisti e appassionati si lasciano sedurre da questa dolcezza estiva che unisce, senza distinzioni, chiunque varchi i cancelli del club.
La scelta delle fragole, poi, oltre a essere stagionale, si sposa perfettamente con l’estetica raffinata e tradizionalista del torneo. Non a caso Wimbledon è l’unico tra i tornei del Grande Slam a mantenere il dress code rigorosamente bianco per i tennisti e a non permettere sponsorizzazioni vistose dentro i campi.
In definitiva, le fragole a Wimbledon non sono solo un dessert: sono un rituale culturale, un’icona britannica, un legame tra passato e presente. E come il fruscio dell’erba tagliata, il silenzio prima di un match point e le gocce di pioggia sul tetto retrattile del Centre Court, rappresentano un pezzo inconfondibile della magia di questo torneo.