Il Monopoly è un classico intramontabile presente in milioni di case in tutto il mondo. In pochi, però. sanno che la storia delle sue origini è avvolta da un velo di mistero e contraddizioni. Per molti anni, infatti, la versione ufficiale raccontata dalla Hasbro, attuale proprietaria del marchio Monopoly, ha attribuito l’invenzione del gioco a Charles Darrow, un ingegnere disoccupato che, nel 1934, propose alla Parker Brothers un gioco da tavolo di sua creazione. Darrow, ispirandosi alle strade di Atlantic City, avrebbe ideato un sistema di compravendita di proprietà che simulasse il mondo degli affari.
La realtà, però, sembra essere ben diversa. A mettere in luce alcune contraddizioni introno a questa storia sono delle nuove informazioni emerse negli ultimi anni e capaci di mettere in discussione la versione ufficiale. Nel 1903, ben trent’anni prima che Darrow presentasse la sua proposta alla Parker Brothers, un’attrice e scrittrice americana di nome Elizabeth Magie inventò un gioco molto simile al Monopoly, che chiamò “The Landlord’s Game” , ossia Il Gioco del Proprietario Terriero.
Il suo scopo era quello di criticare il capitalismo e il monopolio delle terre, promuovendo una visione più equa della società. Il suo gioco, infatti, prevedeva un sistema di tassazione progressiva e incentivi per la cooperazione tra i giocatori, al contrario del Monopoly, che premia la competizione e l’accumulo di ricchezza. L’elemento bizzarro, dunque, è rappresentato dal fatto che, a distanza di trent’anni, Darrow inventi e presenti un gioco da tavolo praticamente identico nella struttura generale. Le similitudini più forti tra i due, ad esempio, sono rappresentante dalle regole, il tabellone, le carte e i meccanismi di gioco.
Tutti aspetti che fanno pensare ad un plagio mascherato da alcune modifiche apportate per rendere la nuova versione semplicemente più commerciale. Oltre a questo, poi, esiste anche una lettera di Darrow in cui questo ammette di essersi ispirato ad altri giochi, anche se non viene mai citato direttamente il “The Landlord’s Game” di Magie.