Pac-Man, il gioco arcade ideato da Tōru Iwatani e prodotto dalla Namco nel 1980, è forse uno degli giochi simbolo degli anni ’80. La sua nascita, come molte cose nella storia umana (e quella ludica non fa eccezioni), è stata del tutto casuale. E anche molto golosa. La storia vuole che Tōru Iwatani ebbe l’idea del personaggio mangia fantasmini quando, durante una cena in solitaria (il particolare è essenziale), ha visto una pizza mancante di uno spicchio. La forma era esattamente quella del protagonista del gioco. Fosse stato in compagnia di altre persone, gli spicchi mancanti sarebbero stati di più e lui non avrebbe avuto la felice intuizione.
Dirà in un’intervista del 2022 rilasciata a La Repubblica:
“Guardai quella pizza e vidi quel che poi sarebbe divenuto Pac-Man. Era pieno di videogame nelle sale giochi dove andavano in scena invasioni spaziali e dove si sparava a tutto e tutti. Io invece miravo a fare un gioco grazioso, semplice, che piacesse alle donne e che potesse esser giocato dalle coppie. E con un concetto di base, il mangiare. Avevo in testa degli elementi, ad esempio i cibi speciali che Pac-Man divora e che gli permettono di diventare così forte da dar la caccia ai fantasmi. Hanno la stessa funzione degli spinaci per Braccio di Ferro. Ma la loro è una relazione simbiotica anche se conflittuale, la stessa che lega Tom a Jerry“.
Così, Iwatani diede forma alla sua idea, creando un essere giallo golosissimo di buon cibo. Pac-Man, infatti, è una creatura che si trova all’interno di un labirinto e che per uscire e passare al livello successivo deve mangiare tutti i puntini sul campo. Puntini che in realtà sono dei biscotti.
Ma se avesse fatto solo questo non ci sarebbe stato alcun divertimento. Così, entrano in scena i fantasmini che vogliono impedire a Pac-Man di portare a termine la missione. Iwatani ha ben ponderato anche la scelta dei fantasmi. Essendo Pac-Man una bocca stilizzata, serviva una forma iconica che non però non facesse troppa paura. Adatta all’animo kawai del gioco.
“Al tempo pensai anche che fare un gioco dove si era sempre inseguiti non era divertente. È una condizione psicologica scomoda a lungo andare e questo mi ha portato all’idea di creare le condizioni affinché i ruoli in certi momenti si potessero invertire“.
Infatti, quando Pac-Man mangiava le power pills, i puntini bianchi più cicciotti, si metteva lui a cacciare i fantasmini, che per l’occasione diventavano blu. Pac-Man venne messo in vendita il 10 luglio 1980 con il nome di Puckman, termine che deriva dalla parola giapponese pakupaku, ovvero “chiudere e aprire la bocca”. Per il mercato americano fu creato il nome Pac-Man.
Se avete voglia di farvi una partita, digitando Pac-Man su Google si aprirà un Doodle che vi permetterà di giocare. Qui trovate il link.