Tupperware è il nome dell’azienda, e per estensione dei prodotti commercializzati, specializzata nella produzione di contenitori alimentari per il frigo. Le caratteristiche principali di questi contenitori sono due: sono realizzati in polietilene, un materiale simile alla plastica, solitamente utilizzato in ambito bellico. E la distribuzione che avviene attraverso i famosi Party, ovvero le dimostrazioni a domicilio.
Tupperware porta il nome del fondatore, il chimico Earl Silas Tupper, che nel 1946, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, lanciò sul mercato la famosa Wonderlier Bowl, ovvero la Ciotola Meraviglia, la cui particolarità era appunto il tappo a strappo che la rendeva completamente ermetica. Permettendo al cibo contenuto di rimanere fresco più a lungo. Nonostante l’apparente successo iniziale, dopo poco tempo il prodotto fu ritirato dal mercato.
Non esercitava, infatti, alcuna attrazione sulle casalinghe, le principali acquirenti, che, in mancanza di una descrizione dettagliata, non ne capivano l’utilità. Fu una rappresentante, Brownie Wise, specializzata nelle dimostrazioni a domicilio dei prodotti Stanley Home, a intuirne le potenzialità. Decise allora di riscattare gli invenduti, presentandoli al pubblico femminile con dei piccoli show casalinghi in cui spiegava nel dettaglio tutte le caratteristiche dei Tupperware. E fu il successo.
I Tupperware erano resistenti e, come detto, permettevano di conservare il cibo a lungo. Una vera manna per le donne lavoratrici che potevano cucinare pasti sani per la famiglia, senza rinunciare alla loro indipendenza.
Quella modalità di vendita rimase inalterata negli anni, contribuendo a lanciare anche la figura professionale della presentatrice, che aiutò molte donne a entrare nel mondo del lavoro. Da allora sono stati commercializzati Tupperware di ogni formato, tutti con il coperchio ermetico e altri prodotti per il tempo libero come borracce e thermos. Oggi, però, Tupperware ha avviato la procedura fallimentare per le gravi difficoltà economiche in cui versa.