Il calendario Pirelli è un calendario a tiratura limitatissima voluto dall’omonima multinazionale produttrice di pneumatici e pubblicato dal 1963. Si tratta di un’opera particolarmente ambita tra i collezionisti proprio per il numero molto basso di copie distribuite. Vengono infatti regalate a pochi importanti clienti della Pirelli e a pochi VIP. I soggetti del calendario sono prevalentemente femminili, con donne (modelle, attrici, cantanti come Elodie, tra le prossime protagoniste) immortalate in nudi artistici.
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Il calendario Pirelli ha visto solo un grande stop nella sua lunga vita, ovvero nel 1974, quando la crisi petrolifera mondiale aveva messo a serio rischio la produzione di auto. Dopo 10 anni di pausa, però, la pubblicazione è ripresa senza problemi fino a oggi, saltando soltanto l’edizione 2021 a causa del Covid.
Il calendario Pirelli non è solo un oggetto da collezione, ma un vero punto d’arrivo nella carriera di una modella, poiché dà la possibilità di lavorare con alcuni dei fotografi più importanti. In passato a scattare foto per il Pirelli sono stati Richard Avedon, Herb Ritts, Peter Lindbergh, Annie Leibovitz, Mario Testino e Patrick Demarchelier. Tra le top model e le stelle dello showbiz che hanno partecipato al calendario troviamo Naomi Campbell, Laetitia Casta, Penélope Cruz, Julianne Moore, Lupita Nyong’o e tante altre.
Helmut Newton e il calendario scomparso
Celebre, nel 2014, la scelta da parte di Pirelli di pubblicare, in occasione dei 50 anni, una versione del calendario firmata nel 1986 da Helmut Newton (scomparso nel 2004). La storia di quel numero fu abbastanza avventurosa. Entrarono in competizione, per così dire, Pirelli Italia e Pirelli UK, che aveva sempre gestito la realizzazione del calendario. Se questi ultimi ingaggiarono Bert Stern (autore dell’ultima foto di Marilyn Monroe), gli omologhi italiani risposero assoldando Newton.
I due progetti proseguirono paralleli. Fino a quando, Newton non dovette tornare a casa per un problema familiare, lasciando in sospeso il servizio, un’ode alla donne italiane del cinema più belle, a cui le modelle si ispirarono. Il servizio fu poi portato a termine dagli assistenti, ma non vide mai la luce. Pirelli preferì invece puntare su quello di Stern. Ebbe tuttavia un’ampia celebrazione anni dopo.