Close Menu
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
Home » Lifestyle » Quella rapina in banca che fece nascere la Sindrome di Stoccolma: ecco come andarono le cose

Quella rapina in banca che fece nascere la Sindrome di Stoccolma: ecco come andarono le cose

Pur non essendo riconosciuta nei manuali diagnostici, la Sindrome di Stoccolma è una realtà frequente in situazioni di abuso.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino23 Agosto 2025
Facebook WhatsApp Twitter Telegram
Un momento della rapina
Un momento della rapina (fonte EPA)
CONDIVIDI
Facebook WhatsApp Telegram Twitter Email

La Sindrome di Stoccolma è una reazione psicologica in cui una vittima di sequestro o abuso sviluppa sentimenti positivi nei confronti del proprio carceriere o aggressore. Questo fenomeno, che può sembrare controintuitivo, è un meccanismo di sopravvivenza per affrontare situazioni estreme. Il nome deriva da un caso avvenuto nel 1973 a Stoccolma, dove i dipendenti di una banca, sequestrati per sei giorni, finirono per simpatizzare con i rapinatori e persino aiutarli nella loro difesa legale.

Era il 23 agosto 1973. Alle 10 del mattino, un uomo mascherato entrò in una banca nel centro di Stoccolma, la capitale della Svezia. Si chiamava Jan-Erik Olsson, aveva 32 anni ed era evaso dal carcere.  Quando entrò nella Kreditbanken di piazza Norrmalmstorg, gridò in inglese con finto accento americano: “Comincia la festa! A terra!”. Aveva con sé un mitra e una valigia piena di munizioni, corde, coltelli e radio. Quello che doveva essere un colpo veloce si trasformò invece in sei giorni di tensione che tenne incollata alla TV l’intera Svezia.

Qualcuno riuscì a chiamare la polizia, che arrivò in pochi minuti. Ci fu una sparatoria e un agente rimase ferito. A quel punto Olsson formulò le sue richieste. Tra queste, il desiderio di portare in banca Clark Olofsson, un altro criminale che aveva conosciuto in prigione. La polizia accettò di liberare Olofsson, sperando che aiutasse a risolvere la situazione.

Quando arrivò, Olsson liberò la maggior parte delle persone presenti ma tenne quattro dipendenti della banca come ostaggi: Kristin Enmark (23 anni), Birgitta Lundblad, Elisabeth Oldgren e Sven Safstrom. Tutti si rifugiarono nella la camera blindata della banca. La polizia mise microfoni fuori dal caveau e bucò il soffitto per calare una telecamera e capire cosa stesse succedendo dentro. Dalle registrazioni e dalle testimonianze emerse qualcosa di inaspettato. I due rapinatori si comportarono in modo gentile con gli ostaggi. Nel frattempo, gli ostaggi iniziarono a non fidarsi più della polizia.

Il 29 agosto, dopo più di sei giorni, e l’intervento del primo ministro svedese Olof Palme, la polizia fece irruzione. Olsson uscì in manette, gli ostaggi in barella. Il giorno dopo, lo psichiatra Nils Bejerot coniò l’espressione “sindrome di Stoccolma” per descrivere quello che era successo: gli ostaggi avevano sviluppato sentimenti positivi verso i loro rapinatori.  Anche se, tempo dopo, Kristin Enmark negò di aver provato simpatia per Olsson, affermando di aver fatto solo quello che serviva per restare viva.

ragazza legata
ragazza legata (fonte: Unsplash)

La Sindrome di Stoccolma non riguarda solo sequestri o ostaggi, ma si manifesta anche in situazioni di abuso domestico, violenza di coppia, e in generale in presenza di una relazione tossica tra persone. I sintomi includono affetto per l’aggressore, tentativi di giustificare il suo comportamento, diffidenza verso le autorità e razionalizzazione dell’abuso subito. Inoltre, chi ne soffre può sviluppare ansia, depressione, stress post-traumatico, difficoltà di concentrazione e insonnia.

Gli esperti suggeriscono che la Sindrome di Stoccolma sia una strategia di adattamento, con radici nell’evoluzione umana. Stabilire un legame con il proprio carceriere avrebbe aumentato le possibilità di sopravvivenza. Altri studiosi la collegano alla teoria dell’apprendimento, secondo cui la vittima cerca di garantire la propria sicurezza alleandosi con il suo oppressore.

Non esiste un test specifico per diagnosticare la Sindrome di Stoccolma, poiché non è formalmente riconosciuta nei manuali diagnostici. Tuttavia, i professionisti della salute mentale trattano le persone che ne soffrono con le stesse metodologie usate per il PTSD (disturbo da stress post traumatico), attraverso terapie cognitivo-comportamentali, che aiutano a rielaborare il trauma, e, se necessario, farmaci per ridurre ansia o depressione.

Alcuni casi famosi includono Mary McElroy, rapita nel 1933 e poi diventata protettrice dei suoi sequestratori, e Patricia Hearst, erede di un impero giornalistico, che nel 1974 fu sequestrata da un gruppo armato e finì per unirsi alla loro causa, partecipando a rapine.

Condividi. Facebook WhatsApp Twitter Telegram Email

Potrebbero interessarti anche

Cartello del Black Friday

Tutto sul Black Friday 2025, la data ufficiale e qualche consiglio per evitare le truffe online

19 Novembre 2025
tapis roulant nel salotto

E se la soluzione al tuo benessere fosse un tapis roulant? La tua palestra è il salotto!

16 Novembre 2025
una vasca da bagno con vassoio

Vuoi che il tuo bagno somigli a una spa? La missione è più facile di quanto pensi

16 Novembre 2025
Facebook X (Twitter) Instagram
  • Home
  • Chi siamo
  • Staff e redazione
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
© 2025 CultWeb.it proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected] | Foto Credits: DepositPhotos

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001

Digita qui sopra e premi Enter per cercare. Premi Esc per annullare.