Come si fa a stare bene a livello mentale? Uno studio australiano rivela le due “armi” principali: chiacchierare con gli amici e passeggiare nella natura.
La ricerca, condotto dalla Curtin University su oltre 600 adulti in Australia Occidentale e pubblicato sulla rivista SSM-Mental Health, dimostra che chi conversa quotidianamente con altre persone ottiene un punteggio di benessere mentale superiore di 10 punti rispetto a chi lo fa meno di una volta alla settimana. Un semplice scambio di parole, quindi, può fare una differenza concreta nella salute psicologica.
Anche il contatto quotidiano con la natura ha un impatto misurabile, associato a un aumento di 5 punti nei livelli di benessere mentale. Camminare in un parco, stare all’aperto, respirare aria fresca: tutto questo non solo rilassa, ma agisce come un vero e proprio “reset” per la mente. A ciò si aggiungono altri comportamenti salutari, come svolgere attività fisica, aiutare gli altri, leggere, fare cruciverba o imparare qualcosa di nuovo. Tutti stimoli che mantengono attivo il cervello e promuovono una buona salute mentale.

Ciò è emerso nonostante lo studio sia stato condotto in piena pandemia, con restrizioni sociali: il 93% dei partecipanti non ha riportato distress psicologico, e i punteggi medi di benessere sono rimasti allineati con quelli internazionali del periodo pre-COVID.
Secondo la professoressa Christina Pollard, autrice principale della ricerca, questi risultati rappresentano una prova solida del fatto che semplici abitudini quotidiane possono offrire benefici significativi, e che la promozione della salute mentale dovrebbe spostarsi verso la prevenzione.
La priorità non dovrebbe essere solo curare, ma impedire che si arrivi a una crisi. E per farlo, serve un investimento continuativo in campagne pubbliche che incentivino comportamenti mentalmente sani. Niente di troppo complicato. Anche solo fare due passi o telefonare a un amico.