Una nuova ricerca scientifica ribalta le certezze sugli integratori antinfiammatori più efficaci. Secondo uno studio condotto dall’Università di Nottingham e pubblicato sul Journal of Translational Medicine, la combinazione di kefir e fibre prebiotiche, nota come sinbiotico, riduce l’infiammazione in modo più efficace rispetto agli integratori di omega-3 o alle fibre prebiotiche assunte da sole.
I ricercatori hanno confrontato tre tipologie di integratori: un sinbiotico a base di kefir, un integratore di omega-3 e una fibra vegetale prebiotica. Sebbene tutti e tre abbiano mostrato effetti antinfiammatori, il sinbiotico ha prodotto i risultati più significativi. Lo studio è stato parzialmente finanziato da Chucking Goat Ltd, azienda britannica specializzata in salute intestinale e kefir, che ha fornito gli integratori sinbiotici utilizzati nella ricerca.
La dottoressa Amrita Vijay, responsabile dello studio e ricercatrice senior presso l’Università di Nottingham, spiega che l’efficacia superiore del sinbiotico deriva dalla sua capacità di fornire contemporaneamente microrganismi benefici e le fibre che li nutrono. Questa combinazione stimola la produzione di butirrato, un acido grasso a catena corta che sostiene l’immunità intestinale e contribuisce a ridurre l’infiammazione nell’organismo.
I sinbiotici rappresentano un approccio innovativo alla salute intestinale perché uniscono probiotici e prebiotici in un’unica soluzione. Oltre alla riduzione dell’infiammazione, studi precedenti hanno collegato i sinbiotici a benefici come il miglioramento della salute intestinale, il rafforzamento del sistema immunitario e, in alcuni casi, la perdita di peso. Questi integratori potrebbero offrire un modo semplice per assumere sia i microbi benefici sia il nutrimento necessario alla loro sopravvivenza.
Tuttavia, la ricerca sui sinbiotici è ancora in evoluzione. Ashlee Carnahan, dietista registrata e direttrice del programma di tirocinio dietetico presso Henry Ford Health a Detroit, sottolinea che restano molte domande aperte su quali tipologie, dosaggi e tempistiche siano più efficaci e per quali categorie di persone. È consigliabile consultare un medico prima di assumere un sinbiotico, specialmente per chi soffre di patologie croniche o ha un sistema immunitario compromesso.
Per chi preferisce evitare pillole e polveri, esistono abbinamenti alimentari naturali che offrono gli stessi benefici sinbiotici. Vanessa King, portavoce dell’Academy of Nutrition and Dietetics con sede a Los Angeles, suggerisce combinazioni semplici: yogurt con banane o frutti di bosco, dove lo yogurt fornisce i probiotici e la frutta le fibre prebiotiche, oppure kimchi con verdure saltate e riso, che abbina il probiotico fermentato alle fibre dei vegetali e dei cereali.

Non è necessario ossessionarsi con l’abbinamento perfetto di cibi sinbiotici. Secondo King, una dieta varia e ricca di alimenti saporiti permette generalmente di raggiungere gli obiettivi nutrizionali necessari senza particolari complicazioni. La chiave sta nella diversità alimentare piuttosto che nella perfezione delle combinazioni.
Nonostante lo studio dimostri una maggiore efficacia dei sinbiotici nella riduzione dell’infiammazione, questo non significa che gli omega-3 vadano eliminati dalla dieta. Gli acidi grassi omega-3 hanno comunque mostrato effetti antinfiammatori e offrono benefici specifici per la salute cerebrale e cardiovascolare. Come spiega King, gli omega-3 sono nutrienti essenziali che l’organismo non può produrre autonomamente e devono quindi essere assunti attraverso l’alimentazione.
Le evidenze scientifiche indicano che le fonti alimentari di omega-3, come il pesce grasso, forniscono maggiori benefici per la salute rispetto agli integratori. L’approccio ideale consiste nell’integrare nella propria dieta probiotici, prebiotici e omega-3 attraverso cibi naturali. King suggerisce una delle sue colazioni preferite come esempio di combinazione vincente: uova arricchite di omega-3 mescolate con avocado, che fornisce le fibre prebiotiche, e crauti come fonte probiotica, un abbinamento che unisce gusto e potere antinfiammatorio.



