Il bicarbonato di sodio è da sempre considerato un alleato prezioso nelle pulizie domestiche, un prodotto naturale, economico e versatile che trova spazio in quasi tutte le cucine italiane. Eppure, dietro questa fama di rimedio green e sicuro, si nasconde un rischio per la salute respiratoria che pochi conoscono e che riguarda proprio il modo in cui lo utilizziamo quotidianamente.
L’uso apparentemente innocuo del bicarbonato a secco, versato direttamente su superfici, strofinato su fughe, sparso su materassi e tappeti, genera infatti micro-particelle sospese nell’aria che possono rimanere in circolo per diversi minuti, soprattutto in ambienti poco ventilati. Questi cristalli finissimi, quando inalati, sono in grado di irritare le vie respiratorie, provocando una serie di disturbi che vanno dalla secchezza delle mucose nasali al fastidio alla gola, dal senso di oppressione toracica fino allo stimolo persistente a tossire.
Secondo le schede di sicurezza industriali e le conferme fornite da esperti in ambito pediatrico e neonatologico, il bicarbonato non è privo di effetti collaterali quando viene impiegato in modo scorretto. Le persone che soffrono di asma, riniti allergiche o altre sensibilità respiratorie risultano particolarmente vulnerabili a questa esposizione, ma anche individui in perfetta salute possono manifestare disturbi temporanei se esposti ripetutamente a concentrazioni elevate di polvere in spazi chiusi.

Le pratiche domestiche più comuni amplificano notevolmente il problema. Versare il bicarbonato direttamente dalla confezione senza precauzioni, utilizzarlo su superfici ampie senza preventivamente umidificarlo, o combinarlo con ingredienti acidi come aceto o limone dopo l’applicazione, favorisce la dispersione nell’aria di cristalli residui. La caratteristica reazione effervescente che si verifica mescolando bicarbonato e aceto, tanto apprezzata per la sua efficacia pulente, solleva ulteriormente particelle che si diffondono rapidamente nell’ambiente circostante.
In spazi ridotti come bagni o cucine con scarsa ventilazione, l’aria può saturarsi velocemente di queste micro-particelle, trasformando temporaneamente gli ambienti domestici in zone a rischio per la salute respiratoria. È interessante notare come, in contesti professionali dove si verificano concentrazioni simili di polveri, sarebbe obbligatorio l’utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria, mentre nelle abitazioni private questa attenzione viene raramente adottata, lasciando le persone inconsapevolmente esposte.
Fortunatamente, la soluzione per continuare a beneficiare delle proprietà del bicarbonato senza correre rischi è più semplice di quanto si possa immaginare: basta creare una pasta.
Preparare soluzioni liquide o paste cremose con bicarbonato prima dell’applicazione impedisce la formazione di nuvole di polvere e migliora persino l’efficacia detergente, poiché la sostanza aderisce meglio alle superfici e penetra più facilmente nelle incrostazioni. L’uso di flaconi spray ricaricati con soluzioni di bicarbonato rappresenta una modalità innovativa e sicura, che consente un dosaggio preciso ed evita dispersioni accidentali nell’aria.
Quando l’impiego di bicarbonato in polvere risulta inevitabile, diventa fondamentale gestire correttamente l’ambiente circostante. Aprire finestre, attivare sistemi di ventilazione o creare una corrente d’aria incrociata favorisce la rapida dispersione e l’eliminazione delle particelle sospese, riducendo notevolmente il rischio di inalazione. Per pulizie su superfici estese come materassi, divani o tappeti, è fortemente consigliato l’uso di mascherine FFP2, specialmente per chi soffre di allergie o problematiche respiratorie preesistenti.