Panico 2.0, un disturbo che si può vincere è il nuovo libro del neurologo Rosario Sorrentino, in cui dialoga con sua figlia Giulia, studentessa di medicina e anche lei vittima di attacchi di panico: il volume, che potete acquistare su Amazon ad un prezzo scontato, si pone l’obiettivo di dare consigli a chi soffre di questi disturbi psicologici, esplorare le cause principali e diffondere un messaggio di speranza veicolato attraverso un dialogo tra padre e figlia.
Infatti Giulia Sorrentino, in una recente intervista a Il Corriere, ha ammesso che è stata lei a chiedere al padre di scrivere un libro insieme: “Lui mi ha curato e mi ha ridato la stabilità mentale persa. Perché mi ha insegnato a dare il giusto nome a panico e depressione. E perché volevo essere utile agli altri, ma non avevo titoli e preparazione per scrivere un libro né avrei voluto farlo con altri che con lui”.
Panico 2.0 è un libro che quindi esplora le difficoltà di questi disturbi ed emerge anche che nel nostro Paese, a soffrire di questa malattia, sono circa 2,5 milioni di persone, anche se in realtà si tratta di dati sottostimati, perché spesso chi ne ha sofferto o ne soffre lo fa tacitamente. E secondo il dottor Sorrentino, si possono raggiungere dei risultati migliori, più convincenti e duraturi nel tempo, grazie alla combinazione di una terapia farmacologica, una psicoterapia cognitivo-comportamentale e un corretto stile di vita. Nell’intervista a Il Corriere, il dottore infatti ha detto che condurre una vita sana e quindi “svegliarsi presto, fare attività fisica, soprattutto camminare molto, non fumare, non bere alcol né caffè” può essere di grande aiuto per gli attacchi di panico. Ma anche gli psicofarmaci sono fondamentali. Sorrentino infatti dichiara: “La premessa è che nel disturbo di panico, anche se l’epicentro è il cervello, l’attacco è vissuto in modo fisico” – spiega – “Si sente il cuore come se volesse uscire dal petto o si offusca la vista o si perde l’equilibrio… E lo psicofarmaco agisce a livello fisico oltre che sull’interruttore del segnale di allarme, l’amigdala”
“Quanto alla dipendenza” – prosegue il dottore – “è un falso mito dovuto al fai da te con le benzodiazepine. In questo momento, almeno due milioni e mezzo di italiani soffrono di attacchi di panico, ma la bella notizia è che si può guarire. La mia forte ambizione non è collezionare pazienti, ma ex pazienti”
Nell’interessante intervista al Corriere, Sorrentino ha dato la sua definizione di attacchi di panico: “L’attacco di panico è la rottura di un equilibrio, io lo definisco “la bugia del cervello”: in quel momento, anche se sei in pieno benessere, al supermercato o a cena, il cervello ci vuole convincere di un pericolo che non c’è”