Oggi, 21 gennaio, è la Giornata Mondiale dell’Abbraccio e secondo diversi studi, abbracciare o ricevere abbracci ha un effetto estremamente positivo sul nostro organismo. Avere tra le braccia una persona cara, infatti, riduce i livelli di ansia, stress e persino le probabilità di contrarre infezioni come il raffreddore.
A sostenere l’idea che gli abbracci siano un toccasana per la nostra salute psicofisica ci sono diversi studi. Secondo una ricerca condotta su 404 adulti e pubblicata su Psychological Science da un gruppo di ricercatori della Carnegie Mellon University e dell’Università della Virginia, si è scoperto che chi riceveva più abbracci aveva minori possibilità di essere colpito da un raffreddore o da un virus. Il 32% di questo risultato era infatti da attribuibile agli abbracci ricevuti, che aiutano anche ad avere più alte le difese immunitarie.
Altri benefici sono invece legati all’umore. Secondo uno studio dell’Università di Vienna, quando si stringe tra le braccia una persona cara, nel sangue viene rilasciata l’ossitocina, un ormone comunemente definito l’ormone dell’abbraccio o l’ormone dell’amore. Questo ormone è coinvolto nella creazione di legami sociali e nell’aumento della fiducia tra le persone: il rilascio di ossitocina è infatti associato a comportamenti affettuosi, come gli abbracci e i baci. Abbracciare quindi stimola il rilascio di quest’ormone, contribuendo a un’effetto positivo sull’umore e riducendo stress e l’ansia, migliorando la pressione sanguigna e la memoria.
Il potere curativo degli abbracci ha anche dato vita all’iniziativa Free Hugs, “Abbracci gratis” dati per la strada a sconosciuti. Nata in Australia dopo un video diffuso su Youtube e poi diffusasi a livello mondiale soprattutto dal 2006, solitamente chi partecipa a questa iniziativa ha un cartello con scritto “Free Hugs” e regala abbracci alle persone che incontra.