7 donne incinte su 10 soffrono di nausee mattutine. E, a dispetto del nome, non si tratta di un problema circoscritto a una finestra temporale precisa. Anzi, è un disturbo che può durare tutto il giorno. Partiamo dall’inizio: le nausee mattutine sono quella combinazione di nausea e vomito che colpisce circa il 70% delle donne in gravidanza, soprattutto durante i primi tre mesi. Si chiamano così perché spesso i sintomi sono più forti appena ci si sveglia, ma come detto non risparmiano le future mamme anche in altri momenti della giornata. Perché al mattino, però, sono così intense?
La colpa è del basso livello di zuccheri nel sangue. Dopo una notte senza mangiare, si abbassa naturalmente. Quando questo succede, può causare nausea. Senza cibo, poi, lo stomaco produce più acidi gastrici, che peggiorano la sensazione di malessere. E, naturalmente, hanno un ruolo anche gli ormoni: durante la gravidanza, i livelli di gonadotropina corionica umana, estrogeni e progesterone schizzano alle stelle.

Ogni gravidanza è unica, tuttavia. Molte donne hanno i sintomi peggiori in altri momenti della giornata, pomeriggio, sera o persino nel cuore della notte. Altre, invece, non hanno problemi, grazie alla genetica. Le figlie di madri che hanno sofferto molto di nausee in gravidanza, potrebbero essere più a rischio. Così come chi soffre normalmente di mal d’auto o emicranie legate agli ormoni
La buona notizia è che per la maggior parte delle donne i sintomi migliorano quando si entra nel secondo trimestre (dopo i primi 3 mesi). Nel frattempo, esistono alcuni trucchi per tenere sotto controllo la nausea. Il più immediato è quello di tenere a portata di mano cracker o snack secchi da sgranocchiare all’occorrenza. Occorre anche mangiare più leggero, con una leggera prevalenza di proteine (sempre sotto stretto controllo medico). Può essere utile evitare odori forti, ambienti chiusi, cibi grassi o speziati. E bere acqua aromatizzata allo zenzero.
Se la situazione è grave, così tanto da avere un’iperemesi gravidica, è prioritaria la visita col proprio medico.