Se pensate che l’amore, i sentimenti, l’essere in coppia non abbiano a che vedere con i calcoli matematici, allora smettete di leggere. Altrimenti, mettetevi comode o comodi perché vi stiamo per scrivere di una ricerca condotta da un gruppo di studiosi spagnoli che ha provato a capire perché una coppia si lascia. Quindi, stabilito che non sempre l’amore riesce a sopravvivere alle difficoltà della vita, possiamo provare ad anticipare come finirà? Secondo lo studio in questione sì. In fondo, una relazione segue le leggi della fisica, visto che si tratta di un sistema chiuso. E un sistema chiuso si esaurisce se non viene fornita energia. Tradotto: le coppie si separano per mancanza di impegno. Una volta che si inizia una relazione, per mantenerla in vita bisogna “fare”.
Secondo lo studio dell’Università di Madrid è possibile applicare a una coppia degli modelli matematici per capirne l’evoluzione. Dunque, data una coppia formata da un individuo A e un individuo B, la variabile è il sentimento. Che si modifica in base all’energia data dai singoli.
Per i ricercatori, una relazione sopravvive solo se c’è uno sforzo delle due parti in causa, superiore a quanto sarebbero portati a fare. Ci vuole, insomma, un pizzico di impegno in più. “Vince” chi riesce a sincronizzare gli sforzi. E a chi è più emotivamente coinvolto, tocca il lavoro maggiore.
Quindi, il sentimento da solo non basta. Le coppie non restano insieme per amore, ma per come riescono ad alimentare quell’amore. Se però la differenza tra sforzo naturale (quello che facciamo di base quando stiamo con qualcuna o qualcuno) e sforzo necessario (quando invece ci viene richiesto di più) è troppo grande, allora la stabilità della coppia è a rischio. Anche nelle cosiddette coppie omogame, i cui componenti provengono da ambienti sociali simili.