Il sale, o meglio il sodio contenuto nel sale, è il principale colpevole della pressione alta. Ma secondo un recente studio canadese, che trovate qui, più che eliminarlo dalla nostra dieta, dovremmo “contrastarlo” con alimenti ricchi di potassio. E madre natura, per fortuna, ce ne ha forniti tantissimi. Qualche nome? Banane e broccoli, per esempio. Eccoli qui:
Frutta e verdura
- Banane
- Avocado
- Spinaci (cotti)
- Patate (soprattutto con la buccia)
- Patate dolci
- Broccoli
- Fagiolini
- Pomodori e passata di pomodoro
- Zucca
- Carote
- Barbabietole
- Meloni (come il cantalupo)
- Kiwi
- Arance e succo d’arancia
- Prugne secche e uva sultanina
- Fichi secchi.
Legumi, frutta secca e semi
- Lenticchie
- Fagioli (neri, rossi, borlotti, cannellini)
- Piselli
- Soia e edamame
- Mandorle
- Anacardi
- Noci
- Semi di zucca
- Semi di girasole.
Cereali e derivati
- Farina d’avena
- Riso integrale
- Quinoa
- Pane integrale.
Altri alimenti
- Tofu
- Cioccolato fondente
- Yogurt naturale (soprattutto greco)
- Latte di soia o di mucca
- Salmone e tonno
- Pollame (quantità moderate).

I benefici più evidenti di una dieta ricca di potassio valgono soprattutto per gli uomini, che tendono ad essere più sensibili agli squilibri elettrolitici, ma anche più reattivi a un rapporto potassio/sodio favorevole. Ma perché il potassio funziona così tanto? Alla base c’è un sofisticato equilibrio tra due elettroliti fondamentali, studiato attraverso modelli matematici avanzati.
Il potassio e il sodio sono minerali essenziali che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione della pressione sanguigna, della funzione muscolare, del bilancio dei fluidi e della trasmissione degli impulsi elettrici nel corpo. Sebbene storicamente si sia dato maggior peso alla riduzione del sodio per combattere l’ipertensione. Per tornare allo studio, della University of Waterloo, aumentare l’apporto di potassio potrebbe essere una strategia ancora più efficace rispetto alla riduzione del sodio.
La ricerca si basa su modelli computazionali avanzati che simulano le interazioni tra reni, apparato cardiovascolare, tratto gastrointestinale, sistema nervoso simpatico renale e sistema renina-angiotensina-aldosterone, termine complesso che si riferisce al meccanismo ormonale che regola la pressione sanguigna, il volume del sangue e il tono dei vasi.

Questi modelli evidenziano come il corpo reagisca a diversi livelli di assunzione di sodio e potassio. In particolare, si è osservato che un’elevata assunzione di potassio induce una risposta a cascata nei reni, favorendo l’eliminazione del sodio e del potassio stesso, con una conseguente significativa riduzione della pressione arteriosa.
Tali effetti sono evidenti anche in presenza di un consumo elevato di sodio, suggerendo che il potassio non agisce solo “contro” il sodio, ma avvia processi autonomi che migliorano la regolazione della pressione.
Come detto, il ruolo del potassio è particolarmente favorevole agli uomini perché le donne, in particolare quelle in età fertile, soffrono meno di ipertensione, grazie a una funzionalità renale che limita l’assorbimento di sodio e promuove un bilancio più favorevole.
Insomma, le nostre funzioni corporee si sono evolute con diete ricche di frutta e verdura (e quindi di potassio) e sono peggiorate con la diffusione dell’alimentazione industrializzata, caratterizzata da un eccesso di sodio e una carenza di potassio.
Naturalmente, quando si parla di questioni mediche legate all’alimentazione, consultate sempre un professionista della nutrizione e il vostro medico personale.