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Home » Lifestyle » Quanto bisogna essere veloci a mangiare? Meno è, meglio è

Quanto bisogna essere veloci a mangiare? Meno è, meglio è

Lento è meglio. Quando si mangia è meglio farlo con calma, prendendosi più di 20 minuti. I benefici? Innumerevoli.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino27 Marzo 2025
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gente felice che mangia
gente felice che mangia (fonte: Unsplash)
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Mangiare lentamente è una pratica spesso sottovalutata, ma supportata da numerose ricerche scientifiche. Il ritmo con cui si consumano i pasti influisce direttamente sulla digestione, sul senso di sazietà e persino sulla salute metabolica. In un mondo sempre più frenetico, rallentare durante i pasti può portare benefici significativi.

Uno studio pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics ha dimostrato che chi mangia più lentamente tende a consumare meno calorie rispetto a chi ingurgita velocemente il cibo. Questo avviene perché il cervello impiega circa 20 minuti per ricevere i segnali di sazietà dallo stomaco. Mangiare in modo affrettato può quindi portare a un consumo eccessivo di cibo prima che il corpo riesca a segnalare il senso di pienezza.

Cibo
Una tavola imbandita con cibo (fonte: Unsplash)

Un altro aspetto cruciale riguarda la digestione. Masticare accuratamente il cibo aiuta gli enzimi digestivi a scomporre meglio i nutrienti, riducendo il rischio di problemi gastrointestinali come reflusso, gonfiore e acidità di stomaco. Inoltre, secondo uno studio pubblicato su BMJ Open, mangiare più lentamente è associato a una riduzione del rischio di sindrome metabolica, un insieme di condizioni che aumentano la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.

Il ritmo con cui si mangia può influenzare anche il peso corporeo. Una ricerca condotta dall’Università di Hiroshima ha rilevato che le persone che mangiano rapidamente hanno maggiori probabilità di essere in sovrappeso rispetto a chi mangia con calma. Questo perché il consumo rapido di cibo porta a un maggiore picco glicemico, contribuendo a un accumulo di grasso corporeo.

Oltre ai benefici fisici, rallentare il pasto migliora anche il rapporto con il cibo. Mangiare lentamente consente di assaporare meglio i sapori, favorisce la consapevolezza alimentare e riduce il rischio di episodi di alimentazione compulsiva. Tecniche come la mindfulness applicata al cibo, che consiste nel concentrarsi pienamente su ogni boccone, possono aiutare a sviluppare abitudini alimentari più sane e sostenibili.

 

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