The man with 1000 kids è la miniserie disponibile su Netflix che in soli tre episodi che racconta, purtroppo, la storia vera di Jonathan Meije, un donatore di sperma seriale che ha truffato diverse coppie nel tentativo disperato di avere un bambino. A raccontare questo caso, prima del cinema, sono stati alcuni tra i maggiori quotidiani internazionali che hanno seguito anche tutta la successiva questione legale.
Una delle prime testate ad interessarsi di Meije è stato il The Mirror. Nella sua inchiesta si scopre che l’uomo, di origini olandesi, è stato insegnante di educazione civica, postino e consulente di criptovaluta. Attualmente, però, è diventato una personalità del web grazie al suo canale su YouTube. Nonostante tutto questo, comunque, il suo nome è salito alle cronache soprattutto per la truffa legata alla donazione di sperma. Secondo quanto scoperto nel 2017, infatti, l’uomo ha contribuito a far nascere oltre 500 bambini negli ultimi quindici anni. Meijer, infatti, ha fatto donazioni in numerose cliniche nei Paesi Bassi e in altri 13 Stati, con lo sperma spesso spedito da una clinica olandese all’estero.
Ma come ha fatto a truffare il sistema ed i controlli che dovrebbero essere preposti al momento dell’iscrizione come donatore? Stando a quanto riportato dal New York Times e ai verbali del tribunale, al momento della registrazione nelle diverse cliniche, l’uomo ha sempre dichiarato di non aver mai donato in precedenza. Oltre a questo, poi, ha utilizzato delle identità diverse, evidenziato la sua presunta somiglianza fisica con diversi attori di Hollywood per incentivare la sua scelta.
La sua attività illecita è stata fermata dal tribunale dell’Aia. A portarlo in aula, nello specifico, è stata la fondazione The Donorkind, impegnata nella tutela dei bambini nati con donazione di sperma. L’uomo, infatti, ha violato le regole delle cliniche olandesi, che limitano il numero massimo di bambini per donatore al fine di non favorire il rischio di incesto. Ai fini legali, dunque, la condanna potrebbe obbligarlo a pagare una multa di 100.000 euro per ogni nuovo nato. Ben poca cosa, a conti fatti, per un atto di grave superficialità che, oltretutto, ha messo in luce un difetto non da poco del sistema.