Dici Un sacco bello di Carlo Verdine e pensi subito al Ferragosto e a quel “palo della morte” dove il protagonista Enzo dà appuntamento all’amico Sergio per fare il punto sul prossimo viaggio a Cracovia. Il palo della morte esiste, si trova a Roma, in Via Giovanni Conti, a Vigne Nuove, nel municipio III Montesacro. Una zona di periferia tra Tufello e Val Melaina, a Nord-Est della capitale, che un tempo era molto più desolata di adesso. “Una periferia dove c’era il nulla che era l’ideale per dare l’idea della solitudine“, come ha spiegato lo stesso Verdone. E che da ben 10 anni è meta di pellegrinaggio da parte dei fan del regista, attratti da un luogo ormai di culto. Identificato anche da una targa che ne sottolinea l’importanza.
Dal 2015, infatti, ogni anno centinaia di persone aderiscono a Ferragosto al palo della morte. Un evento nato spontaneamente sui social grazie a Gianluca Bonetti, creatore della community “I colossi della commedia”. E diventato via via sempre più partecipato.
Perché palo della morte? Perché nella sequenza incriminata c’era un traliccio dell’alta tensione su cui era apposto un cartello con tanto di teschio e ammonimento sulla sua pericolosità. Qui, Enzo (Carlo Verdone, uno e trino), bulletto di periferia col chiodo fisso del rimorchio facile, incontra l’amico Sergio per ultimare i dettagli di quella che avrebbe dovuto essere la vacanza della vita. E che invece si risolve in un gigantesco flop. Perché il povero Sergio, il grande Renato Scarpa, ha una colica terribile e deve essere operato (dal dottorino). Lascerà Enzo a un’altra compagnia. Quella dell’amico di Martucci Ennio.
In occasione dei 40 anni del film, uscito nel 1980, lo stesso Verdone, assieme a Scarpa, tenne a battesimo la targa commemorativa. “Qui dove fu immortalata la scena del ‘palo della morte’, in occasione dei quarant’anni del film il municipio Roma III appese il 24 luglio del 2020“. E anche oggi Carlo Verdone non ha potuto fare a meno di omaggiarlo.
“Buon Ferragosto a tutti, con tanto tanto tanto affetto, grazie sempre per il sostegno, per l’affetto che ricambio in pieno. Il mio pensiero va a quelli che stanno sotto il Sole al palo della morte. Però abbiate vede, il bullo arriverà… passerà con la sua macchina nera. Passerà. Passate una bella giornata, vi voglio bene!“
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