Quando si tratta di preparare la valigia per un viaggio in aereo, pensiamo a documenti, bagaglio a mano e regole di sicurezza. Raramente, però, prestiamo attenzione a ciò che indossiamo durante il volo. Eppure, la scelta del vestiario può avere conseguenze significative sulla nostra salute e sicurezza, specialmente durante i voli di lunga durata.
Gli esperti del settore aeronautico e i medici specializzati in medicina dei viaggi stanno lanciando un avvertimento sempre più chiaro: alcuni capi di abbigliamento comunemente indossati in aereo potrebbero rappresentare un rischio per la salute dei passeggeri. Tra questi, jeans attillati e leggins sono al primo posto nella lista degli indumenti da evitare.
La questione non riguarda semplicemente il comfort durante il viaggio, ma coinvolge aspetti medici documentati che meritano attenzione, soprattutto per chi affronta voli intercontinentali o ha già predisposizioni a determinate patologie.
Jeans e leggins sono capi aderenti che esercitano una pressione costante sulle gambe e sulla zona addominale. Durante un volo, quando si rimane seduti per ore in spazi ristretti, questa compressione può interferire con la normale circolazione del sangue negli arti inferiori.
Il corpo umano, in condizioni di immobilità prolungata, già fatica a mantenere un flusso sanguigno ottimale dalle gambe verso il cuore. Quando a questo si aggiunge la pressione di tessuti stretti e poco elastici, il rischio di complicazioni aumenta in modo significativo.

Secondo gli esperti medici, questa situazione può favorire la formazione di coaguli di sangue, una condizione nota come trombosi venosa profonda. Si tratta di un disturbo serio in cui il sangue si addensa formando grumi all’interno delle vene profonde, generalmente nelle gambe. Se un coagulo si stacca e viaggia attraverso il flusso sanguigno, può raggiungere i polmoni causando un’embolia polmonare, una condizione potenzialmente fatale.
Oltre ai problemi circolatori, indossare pantaloni eccessivamente stretti per periodi prolungati può causare un disturbo neurologico chiamato sindrome di Roth-Bernhardt, o meralgia parestesica. Questa condizione si verifica quando il nervo cutaneo laterale della coscia viene compresso, causando sintomi spiacevoli.
Chi ne soffre avverte intorpidimento, formicolio e una sensazione di bruciore nella parte esterna della coscia. Il disagio può persistere anche dopo aver cambiato posizione o rimosso l’indumento responsabile, rendendo il resto del viaggio decisamente sgradevole.
Sebbene la sindrome sia generalmente temporanea e reversibile, rappresenta un fastidio evitabile con semplici accorgimenti nella scelta del vestiario.
Un aspetto meno discusso ma altrettanto importante riguarda la composizione dei tessuti. Molti jeans moderni e praticamente tutti i leggins sono realizzati con materiali sintetici o misti che includono poliestere, nylon o elastan.
Questi tessuti, per quanto comodi e pratici nella vita quotidiana, presentano una caratteristica problematica in caso di emergenza: sono altamente infiammabili. In presenza di fiamme o temperature elevate, i materiali sintetici possono sciogliersi rapidamente, aderendosi alla pelle e causando ustioni di grave entità.
Sebbene gli incendi a bordo degli aerei siano eventi estremamente rari grazie ai rigorosi standard di sicurezza, gli esperti consigliano comunque di adottare un approccio preventivo. In situazioni di emergenza, ogni secondo conta, e indossare tessuti naturali come cotone o lana può fare la differenza tra un’evacuazione sicura e conseguenze più gravi.
Non tutti i passeggeri corrono lo stesso livello di rischio. Alcune categorie di persone dovrebbero prestare particolare attenzione alla scelta del vestiario per i voli:
Le persone con problemi circolatori preesistenti, come varici o insufficienza venosa, sono particolarmente vulnerabili. Per loro, la combinazione di immobilità e indumenti stretti può trasformare un volo normale in una situazione medica critica.
Anche chi ha una storia familiare di trombosi, le donne in gravidanza o che assumono contraccettivi orali, e i passeggeri in sovrappeso dovrebbero considerare con attenzione queste raccomandazioni. Allo stesso modo, gli anziani e chi ha recentemente subito interventi chirurgici sono soggetti più a rischio.
Per i voli di lunga durata, superiori alle quattro ore, le precauzioni diventano ancora più importanti, indipendentemente dalla condizione di salute del passeggero.
La buona notizia è che viaggiare comodi e sicuri non richiede sacrifici estetici particolari. Gli esperti suggeriscono di optare per indumenti morbidi e traspiranti, realizzati preferibilmente con tessuti naturali.
Pantaloni della tuta in cotone, pantaloni palazzo, gonne ampie o jeans dal taglio molto comodo rappresentano alternative valide. L’obiettivo è scegliere capi che non comprimano la circolazione e che permettano libertà di movimento.
Anche la scelta delle calzature è importante: scarpe comode e facili da togliere sono preferibili, dato che i piedi tendono a gonfiarsi durante il volo. Indossare calze a compressione graduata, disponibili in farmacia, può essere un ulteriore aiuto per favorire la circolazione.
Vestirsi a strati è un’altra strategia intelligente: la temperatura in cabina può variare notevolmente, e avere la possibilità di aggiungere o rimuovere indumenti facilmente aumenta il comfort generale del viaggio.