Per gli appassionati di Storia e, in modo particolare, degli eventi che hanno caratterizzato la Seconda Guerra Mondiale, le spiagge della Normandia hanno un fascino incredibile. Qui, infatti, si è consumata una delle operazioni più importante ed essenziale per il conflitto e la sconfitta della forze naziste. Oltre a questo, però, lo sbarco in Normandia rappresenta anche un immenso sacrificio di vite umane per il bene comune. Per tutti questi motivi, dunque, la zona è spesso meta di un turismo dal deciso carattere storico che, però, rischia di perdersi nei molti siti e diversi piccoli musei che ogni cittadina può vantare.
Per evitare, dunque, di girare a vuoto nell’organizzazione di un viaggio in queste zone è bene sapere che le spiagge sono cinque: Utah Beach, Omaha Beach, Gold Beach , Sword Beach e Juno Beach. I loro sono nomi in codice che nulla hanno a che fare con la cultura o tradizione francese del luogo. Questi, infatti, sono stati scelti come codici militari dai diversi comandanti delle operazioni. Le prime due spiagge, ad esempio, ricordano i paesi di provenienza dei superiori. Le atre due sono state ribattezzate con nomi di pesce dal britannico Montgomery, mentre l’ultima ha una motivazione sentimentale. Questa, infatti, porta il nome della l nome della moglie del tenente colonnello Dawnay.
Utah Beach
Questa è la prima spiaggia che s’incontra nel caso in cui si arrivi da ovest. Nello specifico si trova in quello che viene definito come dipartimento della Manche, sulla costa orientale della Penisola del Cotentin. La sua conformazione paludosa non la rese particolarmente interessante per i tedeschi. Questo vuol dire che non la difesero in modo particolarmente attento, tanto che lo sbarco sulle sue coste è avvenuto in tempi piuttosto brevi. Ma cosa poter vedere in questa zona che richiami direttamente a quello che viene definito come “il giorno più lungo”?
- Utah Beach Landing Museum – Situato di fronte alla spiaggia in un bunker tedesco. Qui viene raccontata la sequenza degli eventi accaduti in quel tragico giorno, sfruttando mappe, filmati d’epoca e numerosi documenti d’archivio.
- D-Day Experience – In questo luogo è possibile rivivere la terribile battaglia di Carentan in cui gli uomini della 1O1 Airborne si scontrarono per la prima volta con i Diavoli Verdi, i paracadutisti tedeschi del 6° Fallschirmjager Regiment .
- Crisbecq Battery – Si tratta di i 22 bunker che componevano la più vasta linea di difesa dei tedeschi sulle coste della Normandia. Oggi molti di questi luoghi sono vuoti ma alcuni sono stati arricchiti con oggetti di uso quotidiani. Molti sono appartenuti ai giovanissimi soldati che erano di stanza sul posto.
- Saint Mere Eglise – Impossibile non visitare questo piccolo villaggio che è stato testimone di uno degli eventi più particolari accaduti quel 6 giugno 1944. Durante le prime ore dello sbarco, infatti, un paracadutista alleato rimane impigliato nelle guglie del campanile. Dopo pochi minuti un altro soldato si trova nella sua stessa situazione. Ovviamente sono dei bersagli facili per i tedeschi presenti. Le loro vite, però, sono state salvate dall’intervento e dal sacrificio di un loro commilitone. Per ricordare ancora oggi quell’episodio sul campanile della chiesa è posizionato un manichino dove si è impigliato il primo paracadutista.
- Mémorial de la Liberté Retrouvée – Si trova di fronte a Utah Beach e vicino a Sainte Mère Eglise. Anche qui è possibile rivivere tutti i momenti salienti dello sbarco.
Omaha Beach
Come la Utah Beach, anche questo tratto di costa è stato occupato dalle truppe americane. La sorte delle truppe di sbarco, però, sono state decisamente più drammatiche. Lungo i suoi 7 chilometri, infatti, si è combattuta la battaglia più drammatica e cruenta del D-Day: nello specifico il momento dello sbarco, raccontato egregiamente dal film Salvate il soldato Ryan. Per questo motivo i luoghi da visitare sono particolarmente carichi di emozione.
- Monumento ai caduti – Les Braves, ossia I coraggiosi, è il nome del monumento realizzato dalla scultrice Anilore Banon in occasione del sessantesimo anniversario dello sbarco. Si compone di tre corpi con al centro Alzati per la libertà!, incastonato fra le Ali della Speranza e le Ali della Fraternità. La sua posizione, poi, esattamente tra il mare e la battigia, rende l’insieme ancora più emozionante, ricordando il luogo dove molti soldati sono caduti.
- Cimitero americano – È un altro dei luoghi più conosciuti riguardo lo sbarco in Normandia. Qui, infatti, sono ambientate le ultime scene del film Salvate il Soldato Ryan. A caratterizzare, però, l’atmosfera silenziosa, austera ed imponente sono soprattutto le 9386 tombe bianche, tra croci e stelle di Davide, a commemorare tutti quei ragazzi che si sono sacrificati. Altro luogo degno di una visita, all’interno del cimitero è il monumento commemorativo a forma di semicerchio, dedicato ai soldati scomparsi.
- Cimitero tedesco di La Cambe – Per comprendere pienamente la Storia è necessario guardarla da diverse angolazioni. Per questo motivo è consigliabile anche visitare il cimitero tedesco di La Cambe. Qui riposano 21.222 soldati, molti dei quali giovanissimi e gettati nella battaglia senza preparazione e troppi scrupoli. Per ricordare tutti loro e dare un segno di pace, sono stati piantati 1.200 alberi di acero, simbolo proprio di conciliazione. Questi si ergono a contrasto con l’ambientazione scura e tetra che culmina in una spettrale fossa comune.
- Overlord Museum – Aperto nel 2013, questo luogo deve molto all’intervento della famiglia Leloup. Qui sono custoditi 10.000 oggetti legati alla battaglia del D-Day ma anche carri armati e aerei, di entrambi gli eserciti.
Gold Beach
Proseguendo verso est sempre sulla costa, si raggiunge il settore denominato Gold Beach dove sbarcarono le truppe britanniche. Lo scopo della loro missione era quello di tagliare l’asse Bayeux–Caen, liberare la città di Bayeux e unirsi alle forze giunte a Sword Beach. Una caratteristica di questa zona, comunque, sono stati quelli che vengono definiti i porti temporanei. Ossia delle zone di approdo che gli alleati hanno costruito per poter far attraccare navi e scaricare mezzi pesanti, rifornimenti e materiali. Per un totale di 15 km di pontili.
- Cinema circolare Arromanches 360 ° – Nulla più delle immagini dell’epoca può raccontare quanto accaduto in quei giorni. Per questo motivo si consiglia di immergersi in una visione particolare di un film di 20 minuti in cui sono riassunti 100 giorni di battaglie, avanzate e difficoltà. Le emozioni sono assicurate grazie ad un lavoro di montaggio tra filmati d’epoca e riprese sul campo.
- Museo dello sbarco di Arromanches – Il Museo dello sbarco di Arromanches racconta ai suoi visitatori la storia del porto artificiale, il famoso Mulberry B: dalla sua ideazione alla sua sorprendente costruzione, ripercorrendo ogni passo di una strategia geniale passata alla storia. E’ un museo interessante non solo da un punto di vista storico, ma anche progettuale.
Juno Beach
la spiaggia di Berniéres-sur-mer, delimitata a est dalla città di Saint-Aubin-sur-Mer e da Courseulles-sur-Mer a ovest, è il luogo dove sono sbarcate le forze canadesi. La missione della 3a divisione di fanteria canadese era quella di tagliare l’asse stradale Caen-Bayeux e impossessarsi l’aerodromo di Carpiquet. Ecco cosa vedere riguardo lo sbarco in Normandia in questa zona.
- Centro Juno Beach – Si tratta dell’unico museo canadese presente nei luoghi dello sbarco. Qui è possibile ripercorre i fatti salienti del 6 giugno a Juno Beach, grazie a documenti d’epoca e oggetti raccolti sulla spiaggia.
- Cimitero Canadese di Bény Sur Mer – Anche sulla spiaggia di Juno molti uomini persero la vita. Nello specifico 2.049, che riposano proprio in questo cimitero.
Sword Beach
Chiudiamo con quello che è stato il secondo avamposto britannico in Normandia. Nel tratto compreso tra la città di Ouistreham e quella di Saint-Aubin-sur-Mer, sbarcarono 30.000 uomini, fra soldati britannici e le truppe della Francia Libera che arrivavano dall’Inghilterra. Rispetto alle alte spiagge qui le perdite sono state limitate. Infatti si contano solamente 700 soldati caduti.
- Le Grand Bunker – È la riproduzione perfetta il posto di comando del Vallo Atlantico.
- Museo del Commando N. 4 – Si tratta di un piccolo museo il cui scopo è raccontare una delle pagine meno narrate della storia dello sbarco, ossia quella del comando francese, create per condurre incursioni su piccola scala e attaccare le guarnigioni lungo la costa della Francia occupata dai tedeschi.
- Memorial Pegasus – Una delle prime azioni dello sbarco riguardò proprio il Ponte Pegasus. Ancor prima che i mezzi anfibi provassero a raggiungere la costa, infatti, alcuni soldati arrivano su questo obiettivo attraverso degli alianti. Dopo aver preso il ponte, poi è stata liberato Ranville. La prima casa che ha visto arrivare le truppe degli alleati è ancora in piedi oggi ed è stata trasformata in un bistrot, il Cafè Gondrée. Questo vuol dire che, prendere un caffè al suo interno, tra diversi reperti dell’epoca, equivale a fare un salto nel passato.