Il finale di Una poltrona per due è uno dei più complessi della storia del cinema, perché tratta argomenti molto ostici per i profani relativi ai mercati finanziari. Il fatto che i “buoni” vincano, riducendo sul lastrico i cattivi è sempre motivo di grande gioia, ma come lo fanno? Questo è un po’ più complicato da spiegare. Potremmo sintetizzare dicendo che i due protagonisti, Billy Ray Valentine e Louis Winthorpe si sono mossi nel modo migliore per guadagnare. Ovvero, vendendo qualcosa che non avevano (tenete a mente questo dettaglio) per far scendere il suo valore e ricomprare la stessa cosa a un prezzo ormai stracciato (da chi era costretto a vendere per limitare i danni) per intascare il guadagno netto. Adesso ci arriviamo.
La trama di Una poltrona per due, classico di John Landis è nota. Billy Ray è un vagabondo interpretato da Eddie Murhy, mentre Louis è un ricco broker interpretato da Dan Aykroyd. Le loro vite vengono scambiate dai terribili fratelli Duke, a mo’ di esperimento sociale. Quando i due si accorgono del misfatto, decidono di rispondere alla cattiveria subita colpendo i Duke sul punto debole: i soldi. Gli faranno perdere tutto. E per farlo, li batteranno sul tempo mettendo le mani sul rapporto del Ministero dell’Agricoltura circa il raccolto di arance.
Qui è scritta un’informazione fondamentale per le contrattazioni in borsa, ovvero se il raccolto sarà buono o meno. L’informazione, se conosciuta in tempo, può cambiare le sorti del mercato. I nostri eroi se ne appropriano e la sostituiscono con una finta che farà sbagliare i Duke. Cosa è scritto nel rapporto falso finito tra le mani dei Duke? Che il raccolto sarà scarso e che quindi il costo del succo d’arancia congelato salirà alle stelle, a causa della mancanza di materia prima.
Per capire bene il finale di Una poltrona per due dobbiamo partire da due assi portanti della finanza: i futures e la vendita allo scoperto. I futures sono contratti stipulati fra due parti per effettuare la compravendita di un prodotto a un prezzo fisso in una specifica data futura. Quindi, immaginando che il prezzo del succo d’arancia continui a salire, a causa della presunta scarsità del raccolto (non vera, purtroppo per loro), i fratelli Duke ordinano al loro trader di comprare futures sul succo d’arancia, impegnando tutto il loro capitale. All’apertura delle contrattazioni, gli altri trader, immaginando che i Duke sappiano qualcosa, si muovono allo stesso modo: comprano azioni e ne fanno lievitare il costo a dismisura.
Louis e Billy Ray, allora, rispondono con una vendita allo scoperto. Si tratta di un’operazione finanziaria che permette di acquistare e vendere un bene (le famose arance) senza possederlo, sfruttando a proprio favore il valore che il bene acquisterà o perderà sul mercato. Quando il prezzo delle arance lievita, i protagonisti vendono le loro azioni per far abbassare il loro prezzo. Louis dice: “Vendo 200 aprile a 1,42”. Ciò vuol dire che vende allo scoperto 200 contratti futures di succo d’arancia con scadenza ad aprile, a 142 centesimi di dollaro. Così facendo, sanno che nel giro di pochi minuti il loro valore crollerà.
Infatti, non appena il Ministero comunica ufficialmente che il raccolto di arance sarà invece abbondante, tutti si ritrovano in mano una quantità enorme di azioni di poco valore (se le arance sono tante, non c’è alcun impennata dei costi del succo d’arancia). Louis e Billy Ray, sfruttando ancora la vendita allo scoperto, possono dunque ricomprare le azioni (di cui avevano contribuito ad abbassare il valore) a un prezzo più basso da chi, per limitare i danni, deve assolutamente liberarsene (tutti gli altri trader). I Duke, non potendo vendere, devono effettivamente pagare tutto il dovuto, finendo in miseria.
Un dettaglio interessante è che, all’epoca, non era illegale scambiare informazioni privilegiate ottenute dal governo. Si trattava di una forma accettata di insider trading. Diventò pratica illecita nel 2010, con una legge a cui ci si riferisce talvolta come Eddie Murphy Rule, un omaggio davvero molto ironico al film.