Alla fine di Black Box – la scatola nera, seguiamo Xavier Renault a una conferenza per la sua azienda, la Pegase Security. Anche Noemi è presente. Prima della cerimonia, dice a Xavier che non poteva più stare a casa da sola. Lui la ringrazia per la sua partecipazione. Proprio nel bel mezzo del discorso infuocato di Xavier, sullo schermo alle sue spalle appare un video di Victor Pollock, che ammette di aver falsificato le registrazioni delle “scatole nere” su suo ordine.
Nelle ultime inquadrature, Noemi lascia la sala in lacrime e cammina lungo il campo di addestramento passando davanti agli aerei in piedi. Il significato di questo finale è che Noemi ha terminato il lavoro iniziato dal marito morto. Ha capito il suo errore. Dopo tutto, seguendo la guida del comando, anche lei è diventata indirettamente colpevole di quel terribile incidente. La donna ha reso pubbliche le informazioni ottenute da Mathieu a costo della sua stessa vita. Così, ha agito secondo coscienza, anche se troppo tardi.
Black Box è un film thriller e di mistero del 2021, interpretato da Lou de Laâge, André Dussollier, Sébastien Pouderoux, Olivier Rabourdin, Guillaume Marquet. Cosa è successo a bordo del volo Dubai-Parigi prima che si schiantasse sulle Alpi? Mathieu Vasseu, tecnico del BEA, l’autorità responsabile delle indagini sulla sicurezza dell’aviazione civile, è l’investigatore capo di questo disastro aereo senza precedenti. Errore del pilota, guasto tecnico, atto terroristico? L’attenta analisi delle scatole nere spingerà Mathieu a condurre la propria indagine in segreto. Non sa ancora fino a dove lo porterà la sua ricerca della verità.
Il regista e co-sceneggiatore Yann Gozlan è un appassionato di aviazione civile e da tempo desiderava realizzare un film su questo tema: “Questo universo, incredibilmente cinematografico dal mio punto di vista, con colossali poste in gioco finanziarie, in cui coesistono interessi divergenti (costruttori di aerei, compagnie aeree, piloti…), mi sembrava un’ambientazione originale ed emozionante per un film“.
Per prepararsi al ruolo, Pierre Niney ha trascorso diverse settimane a fianco degli agenti del Bureau of Enquiry and Analysis for Civil Aviation Safety (BEA): “Lì ho finito per trovare un investigatore con un profilo simile a quello di Mathieu. Da lì, come al solito, ho fatto una sorta di lavoro giornalistico: L’ho seguito, ho parlato con lui e gli ho chiesto il permesso di filmarlo per trovare ispirazione nei suoi gesti, nel suo modo di lavorare e nella sua velocità al computer. Il lavoro di un tecnico dell’acustica è molto tecnico, era importante poter replicare i dettagli con precisione“.