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Home » Spettacolo » Black Butterfly, come finisce il film?

Black Butterfly, come finisce il film?

Vediamo come finisce Black Butterfly, film del 2017 con Antonio Banderas, Jonathan Rhys Meyers e Piper Perabo.
Simone FrigerioDi Simone Frigerio20 Maggio 2023
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Antonio Banderas e Jonhatan Rhys Meyers in Black Butterfly
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Black Butterfly, film del 2017 con Antonio Banderas, finisce con Paul che, solo nella sua casa di campagna, si risveglia bruscamente dopo aver sognato tutti gli eventi della storia che abbiamo appena visto; al suo fianco, una macchina da scrivere su cui campeggiano, più volte ripetute, le parole “Sono bloccato”; riavutosi dal sonno,  Paul inserisce un nuovo foglio, su cui scrive le parole Black Butterfly: il sogno diventerà la storia della sua nuova sceneggiatura.

Paul è uno sceneggiatore a corto di idee e soldi, che passa le sue giornata in una baita sulle montagne di Denver cercando ispirazione per portare a termine il suo ultimo lavoro; il suo unico contatto con il mondo esterno è Laura, l’agente immobiliare che Paul ha incaricato della vendita della baita. Un giorno, proprio durante un pranzo con lei in una tavola calda, Paul viene avvicinato da un camionista che aveva incrociato poco prima lungo la strada: i due stanno per venire alle mani, ma l’intervento di un ragazzo riesce a evitare il peggio. Paul, per ringraziarlo dell’aiuto ricevuto invita Jack, questo il suo nome, a stare per qualche giorno nella baita. Sulle prime, Jack si rende utile, offrendosi di compiere alcuni lavori di manutenzione al capanno; con il passare del tempo, però, la presenza del giovane si fa sempre più ingombrante; Paul è costretto a non uscire più di casa; Jack vuole infatti che l’uomo completi una volta per tutte la sua sceneggiatura, senza distrazioni. Il giogo di Jack su Paul assume presto connotazioni di vera e propria prigionia; il giovane è sospettoso e reagisce con rabbia ai tentativi di Paul di uscire di casa.

Dopo qualche giorno, si presenta alla porta della baita proprio Laura, preoccupata perché Paul non si è presentato a una cena precedentemente concordata; Paul approfitta dell’arrivo della donna per scappare insieme a lei sulla sua auto, ma Jack li intercetta e li riporta indietro; anche un secondo tentativo di fuga fallisce; mentre i tre sono seduti attorno a un tavolo, la donna reagisce e cerca di disarmare Jack; Paul allora si avventa su di lui ma rimane leggermente ferito nel corso della colluttazione; Jack, dopo aver portato Laura in un’altra stanza, lega Paul a una sedia e se ne va; l’uomo, però, riesce a liberarsi abbastanza facilmente e, imbracciando un fucile, va in cerca di Jack; lo trova accanto al cadavere di Laura.

Jack allora ordina a Paul di aiutarlo a far sparire il corpo della donna, ma all’improvviso l’uomo mostra il suo vero volto; l’incontro con Jack è stato per lui un vero colpo di fortuna; infatti, Paul confessa al giovane di essere un serial killer di giovani donne sole; adesso potrà usare Jack come perfetto capro espiatorio. Decide quindi di sparargli, ma dal fucile escono solamente proiettili a salve.
Nella scena successiva vediamo Paul di nuovo legato a una sedia, che riapre lentamente gli occhi, mentre attorno è tutto un vociare; nella sua mente si sovrappongono ricordi dei giorni appena vissuti: confuso, Paul alza lo sguardo, e in mezzo alle molte persone che occupano la stanza, vede Laura, viva, con indosso un giubbotto FBI, così come il camionista della tavola calda. Pochi istanti dopo, trionfante, entra nella stanza anche Jack, distintivo al collo.

Paul capisce di essere stato vittima di una gigantesca messinscena orchestrata per fargli confessare i suoi crimini: tutto, a partire dalla provocazione del camionista, è stata una finzione; Jack così facendo si è potuto introdurre nella baita per raccogliere le prove necessarie alla conclusione del caso; colto completamente in fallo, Paul non nega le accuse, ma si scaglia contro Jack per averlo ingannato; ad ogni modo, la confessione non è sufficiente per una condanna; manca l’ultima prova, quella considerata più importante, vale a dire il cadavere della prima vittima di Paul, sua moglie. Grazie a una geniale intuizione, però, Jack capisce che il corpo è stato seppellito sotto il laghetto artificiale vicino alla baita. Senza più vie d’uscita, Paul offre una confessione completa di tutti i dettagli, in cambio dell’esclusione della pena di morte come condanna massima. Jack, guardando fisso Paul negli occhi, rifiuta; l’inquadratura indugia sul volto disperato di Paul…

Una dissolvenza ci porta poi in una stanza in penombra dove, mezzo sdraiato su un divano, troviamo Paul che si è appena risvegliato a fatica da quello che sembra un sogno tormentato; alla sua destra, infilato nella macchina da scrivere, troviamo un foglio su cui, ripetuta decine di volte, svetta la frase: “Sono bloccato”. Dopo essersi ricomposto, Paul inserisce nella macchina un nuovo foglio, e in cima digita le parole “Black Butterfly”.

Black Butterfly, diretto da Brian Goodman, vede la partecipazione di Antonio Banderas (Paul), Jonathan Rhys Meyers (Jack) e Piper Perabo (Laura).

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