Caccia a Ottobre Rosso finisce con l’arrivo del sommergibile Ottobre Rosso sul fiume Penobscot, nel Maine, salvo dagli attacchi dei russi. Il capitano Marko Ramius può così portare a termine la sua diserzione, mentre al cospetto di una notte buia e stellata, riflette insieme a Jack Ryan sulla bellezza delle piccole cose. Il film di spionaggio tratto dal romanzo d’esordio di Tom Clancy, si chiude con un’ultima scena che racconta il ritorno a casa di Jack in aereo: finalmente, dopo giorni vissuti col fiato sospeso, l’uomo può farsi una bella dormita, mentre sul sedile accanto trova posto un gigantesco orsacchiotto di peluche, regalo per la figlia.
Caccia a Ottobre rosso racconta l’epopea dell’omonimo sommergibile, punta di diamante della flotta russa, dotato di un avveniristico sistema che lo rende invisibile ai sonar; lo comanda Marko Ramius, il quale, dopo aver ricevuto gli ordini di navigazione da parte di un alto funzionario del KGB, lo uccide, simulando un incidente, per poi avvisare le autorità sovietiche della sua intenzione di disertare. A seguito della comunicazione, il governo sovietico mette in campo tutta la flotta navale a sua disposizione per rintracciare il sottomarino e affondarlo; una mossa che, naturalmente, attrae l’attenzione del governo americano; i vertici militari statunitensi non sono convinti della buona fede del comandante sovietico.
Jack Ryan, analista in servizio alla CIA, è invece persuaso che Ramius voglia semplicemente disertare e decide, pur non essendo un uomo d’azione, di partecipare attivamente alla ricerca dell’Ottobre Rosso, per potersi mettere in contatto con Ramius e accertarsi una volta per tutte delle sue intenzioni: nel frattempo, il sottomarino americano Dallas, comandato da Burt Mancuso, durante il corso della propria navigazione, ha rilevato dei particolari impulsi sismici, che possono essere riconducibili al sistema di invisibilità del sottomarino russo. Ryan decide quindi di salire a bordo del Dallas e stabilire così un contatto con Ramius.
Il governo sovietico, dopo aver tentato vanamente di rintracciare Ottobre Rosso, comunica all’ambasciata americana il falso contenuto di una lettera di Ramius, in cui il comandante dichiarerebbe di voler attaccare le coste statunitensi. Ryan, che si è reso conto del tranello, cerca di convincere Mancuso del fatto che Ramius in realtà sia solo un disertore: il comandante del Dallas, restio sulle prime, poi si lascia persuadere e inizia una comunicazione a distanza con Ramius; Ryan, nel frattempo, ha allestito un piano per portare Ottobre rosso e l’intero equipaggio in salvo: il sommergibile verrà condotto in una fossa molto profonda, l’abisso Laurenziano; qui ne verrà simulato l’affondamento, con la complicità delle autorità americane. I sovietici crederanno che il problema sia stato risolto e la minaccia di una possibile terza guerra mondiale svanirà..
Ramius fa quindi sbarcare con una scusa la quasi totalità dell’equipaggio, meno gli alti ufficiali, e dopo aver accolto a bordo Ryan e Mancuso, richiede formalmente asilo politico agli americani. Di seguito, le forze armate americane sganciano un siluro, con bersaglio Ottobre Rosso, che però si autodistrugge lungo il tragitto, per intervento della CIA: anche questa mossa, infatti, è parte del piano di Ryan per il finto affondamento.
Tutto sembra volgere per il meglio, quando all’improvviso, dei colpi d’arma da fuoco vengono esplosi all’interno del sommergibile: un membro dell’equipaggio, e agente in incognito del KGB, a conoscenza dell’intenzione di Ramius di disertare, ha cercato di ucciderlo, per poi prendere possesso del sottomarino. Durante lo scontro a fuoco, a perdere la vita è l’ammiraglio Borodin, secondo più alto in grado dell’equipaggio e grande amico di Ramius. Mentre Ryan rincorre l’attentatore lungo tutto il sottomarino, per poi freddarlo con un colpo di pistola, un altro siluro viene intercettato dalla strumentazione di bordo.
A lanciarlo è stato il comandante Tupolev, a capo del sommergibile russo Konovalov: Tupolev, impulsivo e fumantino, ha fatto dell‘inseguimento a Ottobre Rosso una questione personale, e dopo averlo finalmente rintracciato, lo sta per affondare, ma il siluro, a causa della troppa vicinanza con l’obiettivo, non riesce ad armarsi in tempo e si autodistrugge. Allora Tupolev decide di armare un secondo siluro, la cui traiettoria però, viene deviata grazie all’intervento del sommergibile Dallas; il siluro cambia così rotta e finisce per colpire il sommergibile russo di Tupolev, facendolo esplodere; Ottobre rosso è salvo. Sulla banchina, l’equipaggio esulta, credendo che Ramius si sia sacrificato per la causa, e che il loro sottomarino sia affondato. Nel frattempo, il Segretario di Stato americano comunica all’ambasciatore russo l’avvenuto affondamento di Ottobre Rosso, affermando però, nel contempo, che il recupero del relitto sarà molto difficoltoso, a causa dell’estrema profondità alla quale è avvenuta l’esplosione. L’ambasciatore russo, in risposta, comunica la scomparsa di un altro sommergibile sovietico (che noi sappiamo essere quello comandato da Tupolev), ma il segretario di Stato fa orecchie da mercante.
Intanto, come da programma originario, Ottobre Rosso è arrivato in tutta tranquillità nel Maine, precisamente sul fiume Penobscot. Con calma, Ramius spiega a Ryan le ragioni che l’hanno spinto alla diserzione; protestare contro la decisione del governo sovietico di utilizzare Ottobre Rosso come arma per un attacco atomico preventivo nei confronti degli Stati Uniti. Dopo aver scambiato altre cortesi parole con Ramius, Ryan prende un aereo per casa, e contrariamente alle sue abitudini, riesce finalmente a dormire in volo, nonostante le fastidiose turbolenze. Seduto accanto a lui troviamo un gigantesco orso di peluche, souvenir per la figlia .
Caccia a Ottobre Rosso, tratto dall’omonimo romanzo di Tom Clancy, vede Alec Baldwin nei panni di Jack Ryan, Sean Connery nel ruolo di Marko Ramius e Scott Glenn in quello di Burt Mancuso; il vicecomandante Borodin è interpretato da Sam Neill.