Si sa che gli adattamenti dei romanzi per il grande schermo, come per il piccolo, concedono un certo spazio a delle modifiche rispetto alla materia originale, più o meno sostanziali e, soprattutto, più o meno apprezzate. Da questa consuetudine non si è sottratta nemmeno sua signora delle serie tv di successo Shonda Rhimes per l’attesa terza stagione di Bridgerton. A dire il vero, però, il suo cambiamento, rispetto al quarto romanzo di Julia Quinn, quello dedicato alla coppia formata da Colin e Penelope, è molto importante e riguarda il peso della sua protagonista.
Nelle pagine del libro, infatti, si parte da un presupposto: Penelope perde ben 12 chili per rendersi più appetibile all’interno del “mercato matrimoniale” attraendo così lo sguardo dei pretendenti. Un particolare che la Rhimes ha deciso di cancellare dalla serie, mantenendo la bellezza morbida e botticelliana di Nicola Coughlan. Un particolare tutt’altro che insignificante grazie al quale s’invita tutta una generazione di giovani spettatrici e rivalutare il concetto stesso di bellezza come un valore che trascende i modelli imposti e si definisce grazie a diversi elementi armonizzati tra loro. La Rhimes stessa ha commentato la sua scelta con queste parole:
Penso che Penelope sia bella esattamente come è. E il suo aspetto non influisce minimamente sul fatto che possa far innamorare qualcuno di sé. Mi sembrava sgradevole anche solo pensarlo. Per cui io l’ho detto subito: non faremo questa trasformazione. Nicola è sbalorditiva e volevamo semplicemente mostrarla per quello che è. Ho sempre pensato che fosse bellissimo che lei avesse la possibilità di essere più indipendente di quanto chiunque possa immaginare. E tutto questo ha un ruolo molto importante in questa stagione.
Un piccolo essenziale messaggio, dunque, che inizia ad arrivare proprio da un ambiente, fino ad ora, basato proprio sull’enfasi di alcuni stereotipi femminili imposti come modelli e che, forse, oggi sta percependo la responsabilità assunta nel rimandare un’immagine finalmente vera della femminilità. Ovviamente la strada da fare è ancora molto ma da qualche parte si deve pur iniziare. Anche dal mondo apparentemente tradizionale di Bridgerton.