James Earl Jones aveva una voce baritonale. Ovvero, seguendo le classificazioni vocali della musica lirica, era un baritono. Si tratta di una voce maschile con un timbro grave, robusto e avvolgente. Che si pone tra il tenore (il grado più alto della voce) e il basso. A livello di estensione, ovvero la capacità di suoni che la voce può produrre, è compresa tra le note più basse e quelle medie di una scala musicale (dal si bemolle sotto il rigo, al sol sopra il rigo. Oppure dal sol bemolle sotto il rigo al mi nello spazio).
Earl Jones, scomparso a 93 anni, ha avuto una carriera attoriale segnata dalla sua voce meravigliosa. Egli ha doppiato Darth Vader di Guerre Stellari, fisicamente interpretato da David Prouse, consegnando alla storia la leggendaria battuta: “Luke, sono tuo padre!“.
Un ruolo, quello del cattivo redento, che ha interpretato nella trilogia originale (Episodi IV, V e VI), in quella prequel (Episodi I, II e III), nella serie animata Rebels, nel film Rogue One e nella serie live-action Obi-Wan Kenobi.
Ma è stato anche la voce di Mufasa, il padre di Simba, in Il re leone, un personaggio autorevole e dolce allo stesso tempo che il pubblico ricorda con grande amore (in italiano è stato doppiato da Vittorio Gassman).
La voce di James Earl Jones, dunque, si caratterizzava per un timbro ricco e caldo, associato a personaggi memorabili.
Curiosamente, in ambito lirico, la voce baritonale solitamente è quella dei cattivi o delle figure tormentate e oscure. Che, all’interno della trama, occupano il ruolo di villain, per usare un termine cinematografico.
Racconta Gary Coward, insegnante di canto alla Royal Opera House di Londra, in un’intervista a Euronews:
“I baritoni-bassi sono spesso persone piuttosto grosse, con un fisico imponente, spalle potenti, spesso una testa grande e un collo spesso. Questo implica spesso corde vocali grandi con una potenza enorme e, a causa della loro lunghezza, una gamma estrema“.
Caratteristiche che Earl Jones ha saputo modulare anche al cinema