Kim Peek, nato a Salt Lake City l’11 novembre 1951, è l’uomo che ha ispirato il personaggio di Raymond Babbitt, protagonista del film Rain Man – L’uomo della pioggia. Kim nacque con una malformazione congenita al cervello, per cui le sinapsi connettive tra i due emisferi erano assenti, ma sin dalla più tenera età sviluppò abilità di memorizzazione e lettura fuori dall’ordinario. L’uomo, che non era autistico, come il personaggio del film, è morto a causa di un infarto il 19 dicembre 2009, sempre a Salt Lake City.
Sin dall’età di 20 mesi, secondo quanto dichiarato dal padre Francis, che si occupò di lui per tutta la vita, Laurence Kim Peek era in grado di memorizzare oggetti e brevi frasi. Crescendo, trovò il suo primario interesse nella lettura; stando alle testimonianze, era in grado di assimilare i contenuti di un volume di media grandezza in un’ora; il suo cervello, infatti, assorbiva le informazioni contenute in ciascuna pagina tramite una rapidissima scansione oculare. Tramite questa metodologia, Peek sarebbe arrivato a un totale di 12.000 libri letti in tutta la vita. Un’altra delle sue passioni erano le date; era infatti in grado di identificare immediatamente il giorno della settimana corrispondente a una specifica data.
Non altrettanto sviluppate erano le sue abilità motorie; Peek, infatti, non imparò a camminare prima dei 4 anni, e non assunse mai del tutto una postura corretta, inclinando invece sempre il corpo da un lato; a questo si aggiungevano le difficoltà a svolgere attività quotidiane come abbottonarsi la camicia, o lavarsi i denti; a differenza del personaggio di Ray nel film Rain Man, però Kim non era affetto da autismo; in seguito a diversi test psicologici, a Peek venne rilevato un quoziente intellettivo di 87, al di sotto della media; tuttavia, i risultati sopra la media nelle parti del test legate alle abilità mnemoniche, se paragonati con i risultati, sotto la media, nelle parti del test legate alla componente verbale, rendono i risultati dell’esame non indicativi delle effettive capacità cognitive di Peek.
Nel 2004, l’uomo venne sottoposto ad ulteriori e più approfonditi esami diagnostici a scopo di ricerca scientifica, tra cui una TAC e una risonanza magnetica, condotti con apparecchiature all’avanguardia. Il successivo studio, pubblicato nel 2008, cita come possibile causa dei disturbi di Peek, la sindrome di Keller o FG, una malattia congenita legata al cromosoma X, che causa, tra le altre cose, un basso livello del tono muscolare (ipotonia) e un sovradimensionamento del cranio (macrocefalia).
Il caso di Peek era salito alla ribalta dopo che nel 1984, l’uomo venne contattato da Barry Morrow, che stava scrivendo la sceneggiatura per Rain Man. L’attenzione nei riguardi di Peek da allora si moltiplicò, e l’uomo prese parte, negli anni successivi a diversi documentari sulla sua vita. Dopo la vittoria dell’Oscar per la Miglior Sceneggiatura, Morrow decise di regalare la statuetta a Peek, che, dopo una vita tranquilla passata trascorrendo le giornate in biblioteca, o svolgendo l’impiego di compilare le buste paga dei dipendenti del distretto scolastico di Salt Lake City, è morto a causa di un infarto il 19 dicembre 2009, a 58 anni.