Anita Ferrari, morta suicida all’età di 67 anni, era la madre dell’attrice Elena Di Cioccio e moglie e manager di Franz Di Cioccio della “Premiata Forneria Marconi”. Ferrari era nata il 5 agosto 1949 e si è tolta la vita il 15 maggio 2016, dopo un precedente tentativo di suicidio.
Elena Di Cioccio in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato tanto di sua madre nel suo libro Cattivo Sangue e nelle interviste che hanno accompagnato l’uscita del volume biografico. Anita Ferrari si separò da suo marito e perse un figlio di tre anni in circostanze tragiche. Viene descritta come una donna premurosa, generosa, attiva a cui piaceva cucinare e dedicarsi agli altri, anche con piccole attenzioni, come piantare un geranio o infornare una torta di mele. Una donna creativa, indomita. Fragile, ma anche caratterizzata da una forza speciale. Viveva ad Appiano Gentile, in una casa con giardino che oggi è di Elena e sua sorella.
Nel libro, tra le altre cose, Elena parla anche della sua sieropositività e delle dipendenze che hanno segnato la sua vita. E racconta che fu proprio sua madre a scoprire il suo problema con la cocaina. Nel libro Elena racconta anche che il suo fratellastro, figlio di Anita, morì soffocato a soli tre anni. A questo episodio, spiega Elena, sono dedicate poche parole nel libro, ma è importante per capire chi era davvero sua madre Anita.
Elena descrive Anita come una donna che aveva subito tanti dispiaceri nella vita, senza però averli davvero elaborati. E questi dolori alla fine erano stati il motivo del suo suicidio. Di Cioccio racconta che dopo il primo tentativo di suicidio, disse a sua madre “devo imparare a lasciarti andare”. Elena voleva essere psicologicamente pronta per quando poi, inevitabilmente, sua madre avrebbe provato di nuovo a togliersi la vita. “La mattina in cui ho trovato tutti quei messaggi sul telefono, avevo già capito tutto, prima ancora di leggerli”
Nel 2017, in un’intervista a Io Donna, Elena Di Cioccio disse: “Sono serena, ma ho passato un anno difficile. Nel 2016 ho perso mia madre, è stato un colpo tremendo; lei era fantastica, severa e vanitosa. Penso che una donna diventi davvero donna quando ha un figlio, o quando perde sua madre. Non ho bambini, mi mancava un pezzetto di esperienza. Il dolore mi ha fatto crescere.”
Anita aveva una casa ad Appiano Gentile, in Provincia di Como, che poi Elena e sua sorella hanno ereditato. “La c casa dove papà tornava dalle tournée, e mia nonna faceva i tortellini. Ci abbiamo messo i nostri ricordi. Anche nel giardino: curiamo le rose della mamma e le albicocche della nonna”