Se al giorno d’oggi il grande pubblico conosce l’Incredibile Hulk, gigantesca creatura dalla pelle verde nonché alter-ego del timido e coscienzioso scienziato Bruce Banner, è probabilmente merito dei più recenti film della Marvel in cui è interpretato da Mark Ruffalo; e molti si ricordano ancora degli adattamenti cinematografici del 2003 (con Eric Bana) e del 2008 (con Edward Norton). Non tutti, invece, conoscono la serie cult anni ’70 che per la prima volta ha portato Hulk sullo schermo, e il cui primo episodio è andato in onda sulla CBS esattamente 47 anni fa.
Nel 1977 la Universal Television comincia a sviluppare l’idea di un adattamento televisivo delle avventure di Hulk, personaggio dei fumetti che la Marvel Comics aveva concesso in licenza proprio alla Universal. Per la sceneggiatura ci si affida a Kenneth Johnson, che inizialmente è restio ad accettare l’incarico ma poi decide di farsi coinvolgere nel progetto dopo aver letto I Miserabili di Victor Hugo.
Fin da subito l’idea è quella di realizzare non una “serie di fumetti” (di cui Johnson non è un amante), ma uno spettacolo per adulti e bambini insieme, in grado di trattare tematiche più serie come isolamento, gestione della rabbia e ricerca dell’identità; rientra in questo piano anche l’idea di cambiare il nome del protagonista da Bruce a David Banner, decisione incoraggiata anche dalla CBS che considera Bruce un nome “troppo gay”. Per il ruolo di Banner viene scelto Bill Bixby, per quello del possente Hulk il culturista Lou Ferrigno; vengono eliminati i personaggi secondari della serie di fumetti, e come antagonista ricorrente viene introdotto il personaggio originale di Jack McGee (ispirato da Javert de I Miserabili), cinico giornalista interpretato da Jack Colvin.

Prima dell’uscita della serie vera e propria vengono mandati in onda due film per la TV – L’incredibile Hulk e Il ritorno dell’incredibile Hulk – che introducono la storia principale: lo scienziato e medico David Banner, traumatizzato dalla morte della moglie che non è riuscito a salvare da un incidente, comincia a condurre su se stesso degli esperimenti sulla possibilità di sviluppare una forza sovrumana in momenti di stress emotivo, sfruttando l’esposizione ai raggi gamma. A causa di un errore egli si trasforma in una enorme creatura dalla pelle verde e dalla forza incredibile, ma incapace di parlare e guidata solo dalla sua tremenda rabbia; l’episodio si ripete a ogni attacco d’ira di Banner, che decide di fuggire alla ricerca di una cura e sottrarsi alle attenzioni del giornalista Jack McGee, intenzionato a scoprire la verità sul suo conto.
La prima stagione de L’Incredibile Hulk viene mandata in onda sulla CBS dal 10 marzo al 31 maggio 1978 e riscuote un incredibile successo presso pubblico e critica, conquistando anche gli spettatori europei ancora restii ad apprezzare le storie di supereroi. Nel frattempo viene sviluppato ulteriormente il personaggio di Banner, con tutti i suoi problemi e dilemmi interiori che spesso si rispecchiano in quelli delle persone che decide di aiutare; nelle sue avventure egli si imbatte anche in altri celebri personaggi dei fumetti, come Daredevil e Thor.
Dopo 5 stagioni con ascolti più che discreti, la serie viene cancellata nel 1982 ma Bill Bixby rimane legato al suo personaggio e interessato a svilupparne nuove avventure per la televisione: il progetto è a lungo termine, ma vengono infine realizzati 3 nuovi film per la TV: La rivincita dell incredibile Hulk (1988), Processo all’Incredibile Hulk (1989) e La morte dell’incredibile Hulk (1990). Quest’ultimo segna la conclusione ufficiale della serie con la morte del protagonista: sempre alla ricerca di un rimedio per la sua condizione, Banner collabora con il ricercatore Ronald Pratt ma rimane coinvolto nei loschi progetti di un’organizzazione terroristica sovietica, restando vittima di un’esplosione così violenta da non consentirgli di rigenerarsi dalle ferite; le sue ultime parole, subito prima di morire, sono “Finalmente… sono libero”.