L’immagine di Frankenstein, il mostro creato da un ambizioso scienziato e descritto nelle pagine del romanzo di Mary Shelley, è profondamente radicata nell’immaginario collettivo. Ma come è nata la sua iconografia cinematografica, interpretata da Boris Karloff ? Tutto si deve al truccatore Jack Pierce e alla sua collaborazione con Karloff.
L’attore, infatti, ha contribuito alla nascita della maschera proponendo l’utilizzo di false palpebre per rendere lo sguardo ancora più cadaverico. Oltre a questo, poi, Karloff è arrivato addirittura a farsi asportare un ponte per avere una mascella più scavata.
A tutta questa dedizione, poi, ha corrisposto un trucco particolarmente strutturato che, ogni giorno, veniva costruito con strati di garza, cotone collodio e cerone verde. Il tutto per un totale di quattro ore. La seduta, infatti, iniziava alle quattro del mattino prima di ogni giornata di lavoro. Per quanto riguarda, poi, le due appendici metalliche posizionate sul collo e rappresentate da due elettrodi, Karloff ha portato per tutta la sua vita i segni lasciati degli adesivi utilizzati.
Ma la precisione di Pierce non si è certo fermata al volto, Importante, infatti, è stata anche la costruzione del corpo e della fisicità. Per completarla, dunque, è stata aggiunta una giacca dalle maniche più corte per far apparire le braccia lunghe e l’utilizzo di stivali da asfaltatore dal peso di sei kg ciascuno. Per concludere con delle strisce di ferro inserite nei pantaloni di Karloff necessarie a rendere realistica la camminata robotica del mostro.