È il momento dell’anno in cui Hollywood celebra se stessa con sfarzo e glamour, anche se con il cuore ancora addolorato per gli incendi di Los Angeles. Ma c’è un altro evento che preferisce svelare il lato meno brillante dell’industria cinematografica: i Razzie Awards. Conosciuti ufficialmente come Golden Raspberry Awards, i Razzie sono una parodia degli Oscar, creati per mettere in evidenza i peggiori film e le peggiori interpretazioni dell’anno. Creati nel 1980 da John Wilson, questi premi sono diventati una tradizione intrisa di umorismo (e autocritica).
L’idea dei Razzie nacque quasi per caso, durante una festa in cui Wilson, ex studente di cinema e impiegato nel settore dei trailer cinematografici, improvvisò una cerimonia con un podio di cartone. Il primo premio andò a “Can’t Stop the Music”, una commedia musicale con i Village People (sic.) che Wilson aveva visto in un doppio spettacolo da 99 centesimi, tanto deludente da fargli rimpiangere i soldi spesi. Da allora, l’evento si è evoluto, guadagnando copertura mediatica e partecipazione internazionale.
I Razzie seguono da vicino il calendario degli Oscar, con le nomination annunciate il giorno prima di quelle ufficiali dell’Academy e la cerimonia dei premi che si svolge la sera prima della grande notte degli Oscar. Le categorie includono peggior film, peggior attore e attrice, peggior coppia sullo schermo e perfino peggior prequel o sequel. Tra i vincitori più memorabili ci sono stati Paul Verhoeven, che ha accettato personalmente il premio per “Showgirls”. E Halle Berry, che ha trasformato la sua vittoria per “Catwoman” in un’esilarante parodia del suo discorso agli Oscar.
Nel 2025, le nomination includono film come “Joker: Folie à Deux”, che ha totalizzato sette candidature, tra cui peggior attore per Joaquin Phoenix e peggior attrice per Lady Gaga. Altri titoli in lizza sono “Borderlands”, “Madame Web” e “Megalopolis” di Frances Ford Coppola. I votanti, oltre 1.200 tra critici, giornalisti e appassionati di cinema, provengono da 49 stati americani e circa due dozzine di paesi stranieri.
I vincitori ricevono una statuetta simbolica: un lampone dorato dal valore di 4,97 dollari, uno scherzone che incarna la natura satirica del premio.