Con la morte di Enrico Lucherini, press agent delle star del cinema italiano, vero precursore di questa professione, si chiude un’era del cinema italiano. In particolare a lui si deve un’invenzione gustosissima, quella delle “lucherinate“. Secondo il dizionario Treccani, il neologismo sta per “trovata tipica di Enrico Lucherini”. Il termine compare per la prima volta sulla stampa nel 1995 e viene ufficialmente inserito nel Lessico Contemporaneo Italiano nel 1996, grazie al professor Michele A. Cortelazzo dell’Università di Padova.
In cosa consistevano le lucherinate? Erano elaborate operazioni di marketing ante litteram, costruite con una strategia precisa: creare storie false ma verosimili per attirare l’attenzione dei media e del pubblico sui film in uscita. Non si trattava di semplici bufale, ma di vere e proprie performance teatrali studiate nei minimi dettagli.

Tra le più celebri si ricordano la love story inventata tra Florinda Bolkan e Richard Burton e il rogo dei capelli di Sandra Milo. Queste messe in scena avevano sempre un obiettivo commerciale: far parlare di un film, di un attore o di un’attrice in un’epoca in cui i social media non esistevano e l’unico modo per raggiungere il grande pubblico era attraverso giornali, radio e televisione.
Le sue trovate spaziavano dal drammatico al surreale. Dal finto annegamento di Agostina Belli per promuovere “Sepolta viva”, alla confessione televisiva di Laurent Terzieff riguardo una presunta malattia terminale per attirare l’attenzione di Oriana Fallaci. Ogni lucherinata era calibrata sulla personalità dell’artista coinvolto e sulle caratteristiche del film da promuovere.
Enrico Lucherini, nato a Roma nel 1932, è stato, come detto, il primo a inventare il lavoro di addetto stampa delle star in Italia, collaborando con leggende del cinema come Sophia Loren, Claudia Cardinale e molti altri. La sua formazione da ex attore (seppur non particolarmente dotato, come lui stesso ammetteva) gli aveva insegnato l’arte della rappresentazione, che applicò poi al mondo della promozione cinematografica. Inventò persino il rito del bagno in laguna per la madrina del Festival di Venezia.
Insomma, un vero genio del marketing.