È morto dopo una lunga malattia, Pietro Ghislandi. Aveva 68 anni. Volto riconoscibile e caratterista di tante commedie italiane degli anni ’90, Ghislandi era attore, doppiatore e ventriloquo. Nato a Bergamo il 19 aprile 1957, sotto il segno dell’Ariete, ha legato il suo nome al buffo pupazzo Sergio, che gli diede una buona popolarità. Il suo debutto nei favolosi anni ’80 di Fantastico 7 con Pippo Baudo in Rai. Per poi trasferirsi a Mediaset e partecipare a programmi come Drive In e Striscia la Notizia.
La sua è stata una solida formazione attoriale, caratterizzata dagli studi presso la scuola “Alle Grazie” di Bergamo e sotto la guida di Ryszard Cieslak, figura centrale del Teatro-laboratorio di Jerzy Grotowski.
Degli anni degli inizi disse, in un’intervista a L’eco di Bergamo del 2012:
“Nei tempi d’oro la Rai era una potenza, aveva a disposizione un sacco di soldi, faceva 25 milioni di ascolti a serata ed era vista anche oltre confine. Nei sei mesi che ho fatto Fantastico portavo a casa dieci milioni alla settimana, mi riconoscevano per strada e facevo spettacoli in tutta Europa. Lì ho messo da parte i primi risparmi per comprare la casa dei miei sogni a Ponteranica“.
Grazie alla sua versatilità vocale, Ghislandi ha lavorato molto nei cartoon, come voce delle creazioni di Bruno Bozzetto, ma ebbe ruoli importanti anche al cinema in film molto diversi fra loro, passando agilmente dal registro drammatico di Muro di gomma e Soldati – 365 giorni all’alba, entrambi di Marco Risi, alle commedie scanzonate come I mitici – colpo gobbo a Milano di Carlo Vanzina.
Leonardo Pieraccioni lo ha voluto con sé in Il principe e il pirata, Il paradiso all’improvviso, Ti amo in tutte le lingue del mondo e in Professor Cenerentolo, nel quale interpreta il galeotto Pangrattato.
Ha anche partecipato a numerosi spot pubblicitari, tra cui quelli per Acqua Uliveto con Alessandro Del Piero e Caffè Kimbo con Gigi Proietti.